Crema, 27 febbraio 2025
(Annalisa Andreini) Un cocktail? analcolico!
Il trend della mixology è sempre più orientato verso la preparazione di cocktail low alcol o analcolici.
Ma attenzione: non sono uguali. C’è chi li fa diventare quasi delle opere artistiche e reinterpretate in una veste moderna.
Stiamo parlando del noto barman internazionale e bartender Marco Pistone, professionista cremonese e artista dei cocktail, anche di quello low alcol, richiesta quanto mai più sentita nel contemporaneo.
“Negli ultimi tempi - dichiara Marco Pistone - i barman stanno creando sempre più ricette di cocktail alcolici sempre più evolute ma anche di cocktail analcolici con un plus. E su questi è bene fare una precisazione. Di solito i cosiddetti cocktail della casa sono preparati con i succhi di frutta e l’aggiunta di bibite gasate oppure con frutta fresca”.
Bisogna perciò imparare a distinguere: in pochi per esempio sanno che il cocktail analcolico più longevo della storia è il Florida, nato nel 1968 con gli agrumi (succo di pompelmo, limone e arancia) mescolati allo zucchero. È stato il primo cocktail analcolico (il cosiddetto mocktail) ad essere inserito nella lista Iba (International Bartender Association)”.
Le origini di questo drink dal sapore fruttato e agrumato e dal gusto avvolgente sono ancora incerte. Nel corso degli anni la ricetta ha subito diverse varianti sia nella versione frozen o nella coppa da cocktail. Secondo alcuni storici era già nota negli Anni Trenta anche se inizialmente era alcolica (succo di agrumi, Gin e soda), solitamente servita all’interno di un trumbler alto con una decorazione alla frutta scenografica.
“Oggi, quindi, si sente sempre più parlare di cocktail analcolici - continua Pistone - più accessibili e più fruibili e diversi barman li preparano introducendo una serie di preparati homemade (uniti a un tocco speciale di creativitá), come per esempio può essere lo zucchero liquido (che è un collante) aromatizzato alla vaniglia o allo zenzero o unito a lampone e granatina”.
Non dobbiamo dimenticare che alcuni drink analcolici ritornati alla ribalta sono diventati storici oltre che famosi, come lo Shirley Temple (che prende il nome dall’attrice bambina a cui è stato dedicato negli Anni Trenta alle Hawaii), a base di Ginger Ale, limoni, ciliegie e granatina. Perfetto come aperitivo e indubbiamente uno dei drink più apprezzati in passato, come ora.
E così, con un pizzico di fantasia, barman quotati costruiscono dei cocktail no alcol più ricercati, mai banali e hanno una lista di analcolici di spessore.
Una curiosità.
Esistono, in Italia, tre barman con lo stesso nome e cognome, Marco Pistone, ma che vengono da tre scuole diverse: uno in Sardegna (a Olbia), uno a Reggio Calabria e uno a Crema (il nostro Marco Pistone); la cosa simpatica è che spesso tra di loro si scambiano le ricette dei cocktail.
Marco Pistone, dietro al bancone dal 1979 nei locali di tendenza della Milano da bere ma innamorato di Crema, è noto per essere stato creatore di nuove tendenze nell’universo del beverage e capace di personalizzare i cocktail per i suoi clienti.
Ed ecco il nuovo cocktail analcolico creato da Marco Pistone: si chiama In Gin di vita.
Gli ingredienti: 1/4 di lime, sciroppo di sambuco di alto spessore, soda allo zenzero e l’aggiunta di un
Gin speciale, profumato con le stesse quattro piante botaniche ma senza alcol, il Gin Tanqueray 00.
“Un cocktail di grandissima gradevolezza - osserva Pistone - come dichiarano anche diversi clienti, che ha la sensazione della freschezza ma anche acidità, rotondità e diversi profumi”.
Anche i Gin Tonici analcolici stanno prendendo piede tant’è che Pistone ha creato il Gin Tonic Analcolico: Gin Tanqueray 00, Tonica Thomas Henry e spicchio di lime.
Le aspettative sono alte, come sempre del resto quando si parla di Marco.
Comunque la cura nelle fasi della preparazioni è eccellente.
Tra i progetti futuri di Marco Pistone c’è anche quello di utilizzare i cocktail in cucina e continuare nei suoi fantastici cocktail show, come quando ha presentato Il Cremonese aristocratico, lo scorso novembre, dedicato al Festival del Torrone e della Mostarda.