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Crema, 24 febbraio 2025

(Annalisa Andreini) Carnevale: non solo chisulì e chiacchiere.

Cosa si metteva in tavola nel mese di febbraio nella tradizione di Crema e del nostro territorio?

Dal libro Terra- piatti &piatti, nato da un’idea di Angelo Dossena (nella seconda edizione del 2015) è curioso scoprire l’elenco dei piatti proposti nel mese dedicato alla festa più gioiosa e rinomata per la città di Crema.

Come primo piatto si trova il Ris papèt, ovvero la pappa di riso, seguito da tre grandi classici del territorio regionale: il fòiól (foiolo), le pulpète da carne e l’os büs. 

Poi spiccano tre particolarità tipicamente territoriali: la curáda (il polmone) e le patate ‘n da la sènèr (le patate sotto la cenere) e i fic an zét o fic malát (fichi secchi all’aceto). 

E si termina con i tre dolci tipici del Carnevale cremasco: i chisulì (le famose frittelle), la variante dei chisulì co le üghète (con le uvette) e le latüghe (le lattughe).


Ricetta della Pulpète da carne

Ingredienti

Avanzi di carne( circa tre etti)

Avanzi di salumi( prosciutto, mortadella, salame)

Un panino ammollato nel latte o una patata lessa 

Due cucchiai di grana grattugiato

Due cucchiai di pangrattato o farina bianca 

Due uova 

Mezzo spicchio di aglio tritato 

Un cucchiaio di spezie 

Olio per friggere

“Le polpette erano un piatto appetitoso, anche se solitamente utilizzate per recuperare gli avanzi dei pranzi festivi, lessi e arrosti che venivano riutilizzati e resi più saporiti. Proprio perché erano utilizzate con gli avanzi, non venivano offerte agli ospiti ma consumate dai componenti della famiglia. Ogni famiglia poi aveva la sua variante: l’aggiunta di sugo di pomodoro, l’impanatura (passando nell’uovo sbattuto e pangrattato) o l’aggiunta della scorza tritata di un limone. Quando gli avanzi di carne erano pochi si aumentavano le dosi di pane e formaggio. 

Il ripieno senza carne, invece, si usava per preparare involtini di verza o bietola, cotti poi in un intingolo di pomodoro: erano le polpette di magro (le pulpète da magre) da consumare di venerdì e nei periodi quaresimali quando l’obbligo del magro era molto osservato”.