Crema, 23 maggio 2024

(Boris Parmigiani) La sala Ricevimenti del comune di Crema, ha accolto sabato scorso, nel pomeriggio, una conferenza di natura culturale-artistica per celebrare il centenario d’inaugurazione del monumento ai cremaschi caduti per la patria, posto in piazza trento e Trieste, più noto0 come l'Arciere, opera dello scultore Arturo Dazzi (1881-1966). Un evento reso possibile dal Gruppo culturale cremasco de l’Araldo insieme a un gruppo di lavoro di figure composto da Veronica Moruzzi, Fabrizio Mismas, Alessandro e Mario Marazzi, Tino Moruzzi, dal ricercatore storico Pietro Martini e grazie al patrocinio comunale e delle varie associazioni d’Arma che vi hanno concorso.

Mario Cassi, presidente de l’Araldo, ha ringraziato il comandante della compagnia dei carabinieri di Crema Giovanni Meriano e la comandante della Guardia di Finanza di Crema Simona Ferrillo e tutti rappresentanti delle categorie presenti.

Alessandro Marazzi, pronipote del generale Fortunato Marazzi, ha posto in evidenza quelli che sono gli aspetti del monumento. Nel dopoguerra si è dato vita a creazioni scultoree dedicate a coloro che hanno donato la vita per la patria, in nome della libertà, della giustizia e della democrazia. L’arciere presente in Piazza Trento e Trieste rappresenta una testimonianza in tale direzione.

Veronica Moruzzi, autrice del restauro del monumento ai Caduti, voluto fortemente dal generale Fortunato Marazzi, ha spiegato al pubblico gli interventi effettuati e i materiali, i prodotti, le operazioni di pulizia che hanno contribuito a conferire una nuova connotazione al monumento.

Fabrizio Mismas, da ultimo, ha tracciato un profilo e una biografia in merito alla figura di Arturo Dazzi. Nella prima metà del novecento Dazzi fu tra i più richiesti e onorati scultori dell’epoca. Dopo la guerra venne ridimensionato per determinate ragioni: in primo luogo anagrafiche, col passare degli anni denunciò una carenza creativa; in secondo luogo culturali, connesse all’arrivo in Italia di nuovi scultori provenienti dall’estero che conferirono una nuova ventata. Infine, per l’appartenenza di Dazzi al fascismo. Le opere di Dazzi hanno come oggetto gli animali e i bambini e le principali sono rappresentate dalla Stele Marconiana e dall’Arco di Trionfo di Genova. 

Fabrizio Mismas, al termine della conferenza, ha fornito una chiave di lettura in merito all’Arciere posizionato in piazza Trento e Trieste. Nella parte alta del monumento prevale il dinamismo, mentre il bassorilievo denota fermezza, staticità, con la presenza di soldati in divisa in attesa di ricevere ordini.

Alla fine della conferenza, oltre a potere avere l'invito-programma numerato con l'annullo commemorativo a targhetta, si è potuto degustare, in esclusiva, grazie alla disponibilità di Davide Monaco, marito della nipote del creatore, il prezioso amaro Acerbi da Santa Maria della Croce; vera bontà cremasca.