Crema, 15 aprile 2023

Improvvisamente, il Papa.

Papa Francesco arriva con oltre un'ora d'anticipo in aula Nervi, già gremita dai cremaschi in trepida attesa. Una sorpresa che ha meravigliato e ha mandato fuori tempo massimo non pochi pellegrini, che sapevano di doversi presentare entro mezzogiorno. E tra loro è rimasto fuori anche il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, giunto di corsa ma troppo tardi per poter stringere la mano al santo padre.

"E' un dono avervi qui", ha esordito papa Francesco, sommerso dal fragore degli applausi dei duemila cremaschi presenti, dopo che la comunità gli era stata presentata dl vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti.

"Cari fratelli e sorelle è davvero un dono avervi qui, una comunità ricca di colori, di ogni età e condizione. Parafrasando San Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma, possiamo dire che questo è il tesoro della Chiesa, siete voi, siamo noi. Tutti poveri davanti a Dio e ricchi del suo amore infinito che si riflette negli occhi di ciascuno e di cui siamo testimoni e missionari. Cari fratelli e sorelle è davvero un dono avervi qui, una comunità ricca di colori, di ogni età e condizione".

Il Papa ha salutato i seminaristi venuti dal Myanmar, ha ricordato il beato Alfredo Cremonesi, il missionario originario di Ripalta Guerina ucciso dalla truppe governative mentre difendeva la popolazione del villaggio, il 7 febbraio 1953 e fatto beato, commemorato nel 70° anniversario della morte.

"Voglio incoraggiarvi a compiere il vostro cammino con entusiasmo - ha ripreso papa Francesco. - A costruire la comunione tra voi anche con strade nuove; siate sempre accoglienti a chi bussa alla vostra porta: curate l’educazione dei giovani; non dimenticate le persone anziane, i più deboli, i malati; possiate essere modello di custodia del creato. Per favore, pregate per me. Grazie”.

Poi il padre, che era entrato camminando sulle sue gambe, si è seduto sulla sedia a rotelle ed è andato nell'aula Paolo VI, dove sono confluiti i 50 cremaschi, con in testa il vescovo di Crema e con la rappresentanza dei sindaci cremaschi accomunati dallo striscione dell'area omogenea. Il Papa è passato vicino a ciascuno di loro e ha stretto la mano a tutti.

"L'ho visto dimagrito e affaticato - dice don Lorenzo Roncali, parroco dell'unità pastorale di S. Bernardino, Castelnuovo e Vergonzana. - Mi è sembrato davvero stanco. Penso che l'anticipo dell'udienza sia dovuto proprio al fatto che il Papa è stanco e ha bisogno di fermarsi spesso".

La trasferta cremasca ha visto 1300 pellegrini partire ieri mattina alle 5 da Treviglio a bordo di tre treni Frecciarossa. Altri, invece, sono partiti alla volta di Roma con quattro pullman, mentre oltre 200 persone hanno scelto di arrivare con mezzi propri In totale 2000 persone per vedere papa Francesco e recuperare l'udienza fissata tre anni fa e saltata a causa della pandemia.

I treni hanno riportato a casa nella notte i 1300 che hanno scelto di effettuare la trasferta in un giorno, mentre i pullman ripartiranno questa sera.

Una tranquilla giornata romana con imprevisto dell'anticipo, ma la soddisfazione di vedere papa Francesco parlare di Crema.