Crema News - Striscia la notizia e ostetricia

Crema, 10 aprile 2020


"Ho visto il servizio a Striscia la notizia e sono rimasto stupito. Nessuna intenzione di mettere in cattiva luce l'ospedale di Cremona, anche perché non ero a conoscenza che lo scopo del servizio fosse anche quello. A me hanno chiesto di spiegare come si nasce a Crema in tempo di coronavirus, ho girato con il mio cellulare le immagini interne del reparto in riferimento alla sala parto per pazienti positive al coronavirus (sin qui inutilizzato) e poi l'inviata, senza entrare in reparto, ha intervistato la signora Anna, che aveva da poco avuto la bambina. Poi ieri sera ho visto il servizio e sono rimasto stupito".

Lo dice il primario Vincenzo Siliprandi, in merito al servizio di Striscia la notizia nel quale Anna e Davide, coppia di Cremona, ringraziavano l'ospedale di Crema e in particolare i dipendenti del reparto di ostetricia perché avevano fatto nascere la loro bambina Imma, terzogenita della coppia, dopo qualche apprensione. Le preoccupazioni dei genitori erano nate dal fatto che la donna avrebbe dovuto essere sottoposta a taglio cesareo per far nascere la bambina nell'ospedale di Cremona, ma che dopo l'emergenza coronavirus, da quell'ospedale non erano più arrivate notizie e cercare di mettersi in contatto con loro era stato per la coppia impossibile. Di qui la decisione di rivolgersi a Crema, dove avevano avuto immediato ascolto e il 'problema' era stato risolto".

"Ritenevo che il servizio volesse parare sul fatto che il call center prenotazioni della Regione nel mese di marzo ha sbandato non poco - ribadisce il primario - in quanto spesso venivano fornite informazioni non correte. Per esempio, si informava che gli ambulatori erano chiusi, mentre i nostri erano regolarmente aperti. Lo so perché abbiamo ricevuto molte telefonate di persone allarmate che abbiamo tranquillizzato e visitato. Devo dire che da una settimana a questa parte ritengo che le cose si siano chiarite. Per quanto riguarda il nostro reparto, tutto funzione bene. Abbiamo posto dei paletti ben precisi: nessun parente entra a ostetricia, mentre il padre del bambino può assistere al parto, ma poi rivede il figlio solo quando mamma e bambino vengono dimessi. In questo modo abbiamo lasciato il virus fuori dalla porta".


Nella foto, il primario Vincenzo Siliprandi con il suo staff e un nuovo nato