Soncino, 14 ottobre 2024

(Gianluca Maestri) Scoprire i segreti di un archivio e conoscerne i documenti più antichi ai quali sono legati la storia ma anche delle curiosità di un luogo o di un’istituzione. È quello che hanno fatto ieri a Soncino i partecipanti all’iniziativa A Spasso nell’Archivio, tradotta nella pratica dall’associazione Castrum Soncini e dalla parrocchia nell’ambito della Domenica di Carta 2024 promossa dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia con il patrocinio del ministero della cultura. L’archivio, nel caso specifico, era quello parrocchiale, custodito nella pieve di Santa Maria Assunta.

A guidare i visitatori, Silvia Pinferetti per la parte archivistica e Fabrizio Costantini per la parte storica, entrambi volontari di Castrum Soncini. Ospite speciale, Fabrizio Levati in rappresentanza della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.

Silvia Pinferetti, archivista, ha mostrato e spiegato tutta una serie di documenti, dal registro dei morti del 1700 con un reimpiego di una pergamena del 1400 al registro delle messe del 1700 collegato al lascito di una famiglia nobiliare ad un canonico per il mantenimento di un altare, e ancora, un editto contro la stregoneria del 1743 (niente caccia alla streghe ma solo l’interdizione all’uso di alcuni libri). Fabrizio Costantini, storico modernista, ha parlato invece della sua ricerca documentale sulla peste seicentesca con cui ha ricostruito l’andamento demografico di Soncino.

L’archivio parrocchiale contiene 20 faldoni di documenti, 785 registri, 445 fascicoli e disegni e foto vari, un piccolo fondo relative alle dame della San Vincenzo, un piccolo fondo relativo alla confraternita del Santissimo Sacramento ed una piccola biblioteca. È suddiviso in diversi fondi documentari che fanno capo alle parrocchie della pieve, di San Giacomo, di San Pietro e di Isengo.