
Rivolta d'Adda, 27 maggio 2025
"Si è riservato di rispondere e si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice".
Lo riferisce l'avvocato Domenico Chindamo che cura gli interessi di Giovanni Sgroi, medico mandato ai domiciliari dopo la denuncia di quattro sue pazienti che lo hanno accusato di abusi sessuali e sindaco del comune di Rivolta d'Adda, sospeso dal prefetto dopo l'arresto.
Stamattina alle 12.30 Sgroi accompagnato dall'avvocato si è recato a Milano presso il tribunale, convocato dal Gip Sara Cipolla.
"Come già detto ieri - continua l'avvocato - ci siamo accordati per non rispondere. D'altro canto ho avuto metà degli atti solo lunedì pomeriggio e l'altra metà stamane. Troppo tardi. Il caso è delicato e va studiato bene".
Giovanni Sgroi ha voluto una copia degli atti per poter studiare, con l'avvocato Chindamo la strategia difensiva.
"Il mio assistito - riprende l'avvocato - resta agli arresti domiciliari. D'altro canto in questa sede non abbiamo avanzato alcuna richiesta. e non abbiamo ritenuto opportuno richiedere l'attenuazione della misura. Sarà fatto in altra sede, quando avremo visionato gli atti e potremo motivarla compitamente. Prima parlerò con lui e decideremo sull'opportunità di richiedere modifica. Presumibilmente andremo alla settimana prossima".
Giovanni Sgroi resta ai domiciliari dove non può ricevere visite e neppure telefonare. E' in casa con la moglie che si è detta solidale con il marito, nel quale ripone la sua fiducia. Al momento nessuno può vederlo o parlargli, neppure la figlia che non vive in famiglia.
Come sono le condizioni del suo assistito?
"Affronta il problema con grande dignità e compostezza. La moglie è al suo fianco e crede in lui. Sono momenti difficili e le accuse. molto pesanti. Studieremo gli atti e poi agiremo".