
Cremasco, 10 dicembre 2023
II Domenica di Avvento anno B
La Parola: Is 40,1-5.9-11 Sal 84 2Pt 3,8-14 Mc 1,1-8:
Dal Vangelo secondo Marco Mc 1,1-8
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Parola del Signore.
(Don Natale Grassi Scalvini) Proprio ieri mattina è cominciata presso l’auditorium diocesano, la chiesa di san Bernardino in città, la mostra dei presepi, circa una trentina, preparati dagli amici presepisti che con passione e pazienza allestiscono questi piccoli gioielli di arte e fede. Dando una veloce scorsa ai manufatti ho notato subito che, diversamente da quello preparato in casa mia tutti gli anni, come anche quello allestito nella nostra chiesa proprio davanti all’altare è già presente anche la statuina di Gesù bambino nella culla.
Il vangelo di oggi invece ci presenta proprio l’inizio del Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco e, come abbiamo sentito, Gesù non c’è ancora: si parte da lontano, dalla profezia di Isaia e dalla testimonianza di Giovanni che però subito ci parla dello Spirito Santo, colui che, proprio l’altro giorno, nella festa della Immacolata concezione di Maria abbiamo sentito essere mandato alla Vergine Maria perché possa diventare la mamma di Gesù. Per noi è un richiamo esplicito e direi necessario al dovere di partire sempre dall’inizio, a non dare mai nulla di scontato, neanche quando si tratta degli avvenimenti che riguardano la nostra salvezza e che sono avvenuti, secondo il conteggio del tempo in uso tra noi umani, tanto tanto tempo fa.
In realtà la voce di Giovanni il Battista risuona ancora oggi nelle nostre chiese proprio per ricordarci che l’opera della salvezza sta per compiersi proprio adesso, nei nostri giorni, perché tutto è stato preparato da molto tempo ma solo ora possiamo entrare a far parte di questa storia se siamo disposti ad accettare, qui e adesso, la presenza di Gesù e del suo Spirito nella nostra vita.
Certo, anche noi siamo stati battezzati tanto tempo fa e diamo quindi per scontato che i tanti anni vissuti da cristiani ci abbiano resi ormai sicuri dell’amore di Dio e della nostra fede, ma in realtà poi siamo costretti a fare i conti con il nostro peccato, il nostro egoismo e quella tipica pigrizia di noi cristiani per cui tutto ci sembra dovuto e assicurato. Non illudiamoci. Se non abbiamo il coraggio di rimetterci in cammino verso Betlemme per riscoprire, come ogni anno, l’incredibile verità di un Dio che si fa uomo come noi per renderci simili a lui nella santità della vita e nella condivisione della eredità eterna promessa a tutti i sui figli, rischiamo ancora una volta di rimanere spettatori di un bel presepio ma senza cambiare la nostra vita e il mondo in cui viviamo, secondo il progetto di pace e amore di Dio Padre. L’impegno primo a cui ci invita proprio la parola e l’opera del Battista è quello di fare spazio nel nostro cuore, cominciando a liberarci del superfluo, delle tante cose che soprattutto in questo periodo possono affollare i nostri pensieri e le nostre case.
Ben vengano tutte le esteriorità del Natale, a partire dalle lucine fino alla superficialità della pubblicità martellante di questi giorni. Ma facciamo in modo che tutto questo rimanga contorno, fuori dal nostro cuore, per poter dare spazio dentro di noi all’unico che davvero merita tutta la nostra attenzione e il nostro desiderio: il Figlio di Dio che viene per stare con noi.
Liberiamoci dal nostro male compiendo da subito gesti di conversione compiendo opere di bontà e attenzione ai fratelli; alleniamo il nostro cuore ad allargarsi per fare spazio ai bisogni degli altri e forse riusciremo a trovare in noi anche un po’ di spazio per Gesù perché poi dal di dentro cambi davvero in meglio tutta la nostra vita e quella dei nostri cari più vicini. Il tempo è breve e non possiamo lasciar cadere neanche una parola dei richiami di Giovanni il Battista per essere anche noi pronti ad accogliere il Messia, atteso da noi e da tutte le genti perché davvero il nostro mondo sia sempre più vicino all’immagine che Dio ha di tutti noi suoi figli, amati e benedetti