Brescia, 21 giugno 2022
C'è anche l'architetto Marco Ermentini, ben noto al di fuori dei ristetti confini cremaschi per i suoi restauri 'timidi', che hanno la potenza di far riemergere la bellezza antica di palazzi e chiese. Nell'ambito della cinque giorni organizzata dalla Fondazione Caripo, dal titolo Looking 4, Ermentini è chiamato a parlare del suo lavoro, della bellezza e della cultura, che spesso si fondono insieme.
"Parlerò della cultura come bellezza - dice Ementini. - In effetti molti miei restauri timidi sono stati finanziati dalla Fondazione (S. Maria in Bressanoro a Castelleone, il castello di Pandino, S. Andrea a Brignano…) e la mia tecnica dei conciatetti si è diffusa un po’ in tutto il Paese (ho fatto restauri in Veneto, in Piemonte, in Liguria…). Inoltre sono consulente scientifico per il progetto La città intorno, della Fondazione che si occupa delle periferie di Milano. Io farò vedere molti restauri timidi e come la bellezza risieda anche nelle piccole cose ( timide) quotidiane".
Il titolo della giornata è “Se la cultura viene da te. Bellezza, conoscenza, partecipazione per le persone e il territorio” e viene presentata al teatro Grande di Brescia. La ferita provocata dalla pandemia - dicono gli organizzatori - non riguarda solo l’economia, ma la società italiana nel suo complesso. Anche la partecipazione alla vita culturale è infatti stata messa in serio pericolo: gli operatori hanno subito perdite in alcuni casi devastanti e i divari socioeconomici già esistenti si sono aggravati, limitando la reale possibilità delle persone di partecipare ai processi di fruizione e produzione della cultura. Il contributo che la cultura può fornire al benessere delle persone e allo sviluppo dei territori è innegabile e pertanto la sfida, oggi, è supportarne il costante ripensamento e rinnovamento, individuando e sperimentando nuovi modelli di partecipazione e produzione culturale.
Nella foto, Marco Ermentini
