Greta Ghizzardi, coordinatrice delle attività di ricerca
Lodi, 18 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) Nel 2025 l’Asst di Lodi ha autorizzato 20 studi clinici, molti dei quali multicentrici. Un dato in forte crescita rispetto al periodo precedente al 2020, quando gli studi erano in media circa cinque l’anno.
L’aumento dell’attività di ricerca è legato anche alla recente attivazione di un servizio di supporto dedicato ai professionisti sanitari impegnati negli studi clinici. Il servizio accompagna i ricercatori nelle diverse fasi del lavoro, dalla progettazione alla stesura dei protocolli, fino al confronto con il Comitato Etico Lombardia 1 e alla gestione delle procedure tecnico-amministrative interne.
Il coordinamento delle attività è affidato a Greta Ghizzardi, che segue i ricercatori nel percorso di avvio e sviluppo degli studi, con l’obiettivo di rendere il processo più strutturato e accessibile all’interno dell’azienda.
Gli studi autorizzati sono in prevalenza osservazionali, ma comprendono anche studi farmacologici e trial clinici randomizzati. Le attività di ricerca coinvolgono diverse aree dell’ASST, tra cui Cardiologia, Psichiatria, Neurologia e Radiologia Interventistica, oltre a strutture trasversali come il Dipartimento Attività di Prevenzione e Sicurezza Sociale, il programma Workplace Health Promotion e il Risk Management.
L’età media dei ricercatori impegnati negli studi è di 45 anni, un dato che indica una partecipazione diffusa e non limitata ai soli ruoli apicali.
In prospettiva, per il 2026 è previsto l’accesso a una piattaforma avanzata per la gestione dei dati di ricerca, indicata come leader nel settore dei data repository, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’organizzazione delle attività scientifiche.
Un percorso che assume particolare rilievo considerando che l’Asst di Lodi non dispone di cliniche universitarie conferite, rendendo il volume di ricerca sviluppato un elemento significativo nel contesto della sanità territoriale.