Dal territorio, 17 gennaio 2025
(Annalisa Andreini) Oggi si celebra Sant’Antonio, protettore degli animali. Ma Sant'Antonio è anche un santo del popolo e della vita contadina.
Nel giorno dedicato al santo, eremita, anacoreta d’Egitto e fondatore del monachesimo orientale, è usanza benedire gli animali, i fienili e le stalle e spesso anche il pane e il sale nel corso delle celebrazioni religiose.
È una tradizione comune anche nella campagna cremasca: i parroci si recano nelle aziende agricole e negli allevamenti per impartire la benedizione agli animali e diverse sono le messe liturgiche pomeridiane o serali, nelle chiese parrocchiali, dedicate agli animali domestici, che un tempo venivano portati nelle piazze e davanti alle chiese proprio per ricevere la benedizione.
Una festa ancora molto sentita nei paesini di campagna, che intendono ancora custodire la tradizione dei nostri territori e il rispetto per gli animali, poiché secondo il volere del santo non si devono mai uccidere.
Sant’Antonio è considerato infatti protettore degli animali domestici ma anche dei maiali, dei salumieri e dei macellai, tant’é che viene spesso raffigurato con un maiale e intorno alla sua figura aleggiano diverse leggende legate ai simboli del maiale e del fuoco.
Un pensiero comune tramandato vuole che la sera della vigilia gli animali sussurrino tra di loro i maltrattamenti ricevuti dagli uomini e che non vanno disturbati in questo rito particolare.
Sempre il 16 sera un altro rito seguito dai contadini era quello di accendere un cero di fronte all’immagine del santo, spesso posizionata all’ingresso delle stalle.
La sera di Sant’Antonio invece è usanza, sacra e pagana allo stesso tempo, di accendere dei falò propiziatori, il cui significato è quello di bruciare tutto ciò che c’è di vecchio e di negativo intorno a noi. Attraverso il fuoco nella notte del 17 gennaio tutto il male viene arso dalle fiamme e dà così spazio al nuovo.
Infine, è un santo celebrato anche come taumaturgo, capace di guarire da malattie e demoni. In passato infatti diverse malattie legate alla pelle venivano chiamate “fuoco di Sant’Antonio”, patalogia ben nota e diffusa anche nel presente.
Come si ricorda la figura del santo a Crema?
Nell’unità pastorale di San Bernardino, Vergonzana e Castelnuovo si festeggia con tre iniziative a partire da stamattina alle 9 con la benedizione delle stalle, a cui seguirà quella del sale al termine delle celebrazioni religiose pomeridiane: alle 15.30 a Castelnuovo, alle 16 a San Bernardino (qui alle 17 ci sarà anche la benedizione degli animali domestici nel piazzale della chiesa)e alle 20 a Vergonzana.
Sempre in questa unità pastorale, la festa prosegue anche domenica 19 con la Gnoccata di Sant’Antonio rivolta alle famiglie con prenotazione e possibilità di asporto (dalle 11.45 alle 12.15) e seguita da una tombolata nel primo pomeriggio.