Crema, 17 gennaio 2025
(Annalisa Andreini) Il Marechiaro: 55 anni di pizza. E che pizza!
La storica pizzeria Marechiaro ha cessato la sua attività a fine dicembre scorso, con grande dispiacere di tanti clienti.
Una pizzeria, che ha assunto un significato profondo nel cuore della città, anche perché ha alle spalle il racconto di una famiglia e di un sogno.
Come è cominciata la vostra avventura cremasca?
“Siamo arrivati a Crema dalla costiera amalfitana nel 1969 ( 55 anni fa) con i nostri genitori - ha raccontato, con un pizzico di nostalgia, Michele Giordano. Eravamo in quattro fratelli, abbiamo aperto la pizzeria Marechiaro in via XX Settembre, che ci ha dato per vent’anni grandi soddisfazioni. Successivamente, io e mio fratello Gigi ci siamo spostati e abbiamo aperto una pizzeria da asporto in via Boldori, che è rimasta attiva fino allo scorso dicembre. Gli altri due fratelli, invece, hanno preso strade professionali diverse. In totale 55 lunghi anni di attivitá”.
Una leggenda cremasca, insomma, che in tanti ricordano con affetto e per la particolare cura dedicata ai clienti: “Siamo andati in pensione con tanto dispiacere dei nostri clienti, che ci hanno dimostrato la loro stima riconosciuto la nostra professionalità. I loro messaggi dopo la chiusura ci hanno fatto molto piacere”.
Qual è il ricordo più bello?
“Quando eravamo ancora tutti giovani - continua Michele - e insieme a mamma e papà. Erano proprio tempi belli. C’era più familiarità e sicuramente in questi anni abbiamo fatto un percorso genuino, che adesso con i tempi attuali sarebbe più difficile. Abbiamo anche sempre cercato di mantenere dei prezzi accessibili a tutti, pur utilizzando sempre ingredienti di ottima qualità come le acciughe di Cetara. Anche questo è stato importante per noi”.
La sua pizza preferita?
“La pizza Marechiaro: mozzarella di bufala fior di latte, pomodorini freschi e rucola”.
Semplice e perfetta allo stesso tempo. Del resto quando una pizza è buona bastano davvero pochi ingredienti per valorizzarla. Parla da sé.
“Poi, dopo che sono diventato nonno - continua Michele - ho dedicato una pizza a mio nipote chiamandola come lui, Milo: alla base una crema di zucca, arricchita con lardo, scamorza, mozzarella e qualche filo di peperoncino. Devo dire che piaceva molto ai nostri clienti”.
Cosa rappresenta per lei la pizza?
“Per me la pizza è un’istituzione e a mio parere le uniche vere pizze sono la margherita e la marinara, ben fatte ovviamente”.
Una chiusura sofferta dunque quella del Marechiaro cremasco e tanta nostalgia nella voce di Michele, pizzaiolo che ha sempre amato il suo lavoro, portando avanti una tradizione di famiglia con impegno e con un sapore autentico.
Il suo segreto di bontà forse consisteva proprio in una “pizza nel vero senso del termine”, come dice Michele, che nella sua semplicità e senza tanti “sfronzoli” sapeva conquistare tutti.