Crema News - Appello, seconda udienza

Brescia, 20 gennaio 2023

Caso Sabrina Beccalli, sarà necessaria ancora un'udienza per ascoltare gli ultimi testimoni, l'imputato e le arringhe degli avvocati, oltre alle richieste del Pm. Oggi il procedimento davanti alla corte d'appello di Brescia è andato lungo, come da previsione e i lavori sono finito intorno alle 18, con il presidente che ha rinviato al 10 marzo, data nella quale si conoscerà dal decisione dei giudici in merito al ruolo dell'imputato Alessandro Pasini, assolto in primo grado a Cremona dall'accusa di omicidio, ma condannato per soppressione e occultamento di cadavere.

Sabrina Beccalli era morta all'alba del 15 agosto nella casa dell'ex fidanzata di Alessandro Pasini, con il quale si era incontrata un'ora prima per consumare droga. La morte è sopravvenuta per overdose e per una caduta in bagno, ha sempre sostenuto Pasini che, impaurito di quanto accaduto, aveva ordito u n piano per far sparire il cadavere e addirittura far saltare in aria l'appartamento. Il piano dell'esplosione della casa era fallito, ma Pasini era riuscito a portare fuori il cadavere di Sabrina Beccalli, metterlo nella fiat Panda della donna e poi, parecchie ore più tardi, portarlo nella campagna di Vergonzana e bruciarlo insieme all'auto.

Duello in aula tra il consulente della difesa Angelo Grecchi e l'natomopatolaga Cristina Cattaneo. Il primo ha sostenuto che le linee di fratture nel cranio di Sabrina Beccalli fossero dovute all'esplosione del cranio, sottoposto ad alta temperatura dell'auto in fiamme; la seconda ha contestato che il cranio non esplode se sottoposto ad alta temperatura, portando gli studi su trenta teschi. Inoltre, ha ribadito che le linee di frattura sulla mandibola non sono legate tra loro e sottintendono colpi con un corpo contundente. E nella casa è stato trovato un machete dove era presente del sangue di Sabrina Beccalli.

E' stato ascoltato anche l'imputato Alessandro Pasini, che ha risposto a tutte le domande e ha giustificato anche il fatto di aver cancellato le macchie di sangue che formavano un arco sul muro.

Dopo l'assoluzione di Cremona, il 25 novembre scorso c'è stato il processo d'appello dove il presidente e il giudice a latere avevano deciso di rifare tutto e, nonostante si trattasse di un rito abbreviato, avevano disposto l'esame dei testimoni, dei carabinieri del Ris che avevano esaminato la casa dove la donna era morta, dei periti che avevano eseguito gli accertamenti si quel che restava del cadavere della donna.

Il presidente Giulio Deantoni, il giudice togato Massimo Vacchiano e i sei giudici popolari ascolteranno il pm Rita Caccamo, che sostiene l'accusa, gli avvocati Antonino Andronico, per la famiglia Beccalli, parte civile e per l'imputato, la bresciana Stefania Amato e il cremasco Paolo Sperolini.

Se ne parla il 10 marzo.


Nelle foto, Pasini in aula oggi a Brescia e i presenti al processo