
Farinate, 03 maggio 2021
Una raccolta-fondi per abbellire la lapide di Francesco Antonio Ferrari, per tutti Cèco, personaggio “sui generis” di Farinate, conosciuto e ben voluto da tutti. A promuoverla sono stati alcuni amici e compaesani di Francesco, che è morto nel febbraio scorso all’ospedale Maggiore di Crema all’età di 68 anni. Non avendo lui parenti, è stato il Comune ad occuparsi del funerale e della tumulazione della salma in un loculo del cimitero di Farinate. Regola vuole che in casi come questi la lapide (non ancora applicata) riporti solo nome, cognome e date di nascita e di morte del soggetto. Stop. I farinatesi vorrebbero dotarla di portafoto, vaso per i fiori e lume, ne hanno parlato con il sindaco Damiano Cattaneo che ha fornito loro i contati del marmista incaricato di realizzare la lapide. “Ecco perché -spiega Gianmario Ogliari, amico di Cèco e capogruppo della minoranza consiliare- abbiamo promosso una raccolta fondi in paese. Chi vorrà contribuire potrà farlo mettendo la propria offerta in una cassettina che il parroco don Emanuele Barbieri ci ha concesso di collocare in chiesa. Se venisse raccolto più della somma necessaria, l’eccedenza rimarrebbe a don Emanuele per celebrare periodicamente delle messe a suffragio di Francesco, che era un personaggio d’altri tempi. Un bravo meccanico che ha sempre vissuto in povertà, senza chiedere nulla a nessuno”. Fatale, una bruciatura, che si è procurato non si sa come, e che è andata peggiorando e alla quale sono subentrate complicazioni che hanno causato il decesso. “La cosa più bella di questa vicenda -conclude Ogliari- è che ho rivisto quello spirito tipico di una comunità rurale come la nostra”.
Nella foto, Cèco Ferrari