Pandino, 30 maggio 2023

(Gianluca Maestri) La polizia locale scopre un giro di truffe da centinaia di migliaia di euro. 

Una creatività, quella dei truffatori che si rinnova di giorno in giorno tanto che diventa difficile distinguere la realtà dal raggiro, soprattutto quando si pensa di avere trovato l'offerta giusta. Le loro offerte tendono a non essere più così eclatanti ma solo leggermente più convenienti della media in modo da non destare troppi sospetti. A far sorgere i dubbi non deve essere l'offerta economica ma le modalità con le quali viene richiesto dal truffatore il pagamento, come nel caso della nuova truffa degli affitti a lungo termine. Infatti si pretendono canoni più o meno di mercato, con tanto di cauzione e mensilità anticipate da versarsi su un iban postale tracciato e non con una classica modalità di pagamento su carta non tracciabile in modo da non generare subito il sospetto nel malcapitato. Ma gli elementi tipici di una truffa ci sono tutti: richiesta di pagamento anticipato (ancor prima di visionare la casa), comunicazione con il fantomatico proprietario solo in via telematica senza nessun incontro di persona (telefono, whatsapp e mail), comunicazione con un primo numero di telefono a cui segue un secondo contatto con un numero diverso, invio di foto dettagliate dell’appartamento o del veicolo/macchinario (prese online) a cui segue la conferma di incontro di persona per visionare l’appartamento solo ad affare concluso e, ovviamente, con nessuno che si presenta all’appuntamento. 

Nella tipologia di truffa scoperta dalla polizia locale di Pandino i truffatori ponevano in vendita e in affitto appartamenti, veicoli e macchinari inesistenti chiedendo un pagamento a titolo di cauzione su diversi conti correnti postali intestati a diversi soggetti residenti nel Nord Italia. A ogni occasione la scusa adottata dai truffatori per spingere al versamento era diversa ma il modus operandi era lo stesso. A pagamento avvenuto veniva concordato con la vittima un giorno e un orario per la consegna della merce o per visionare l’appartamento ma venivano forniti indirizzi-fantasma dove non esisteva in realtà alcun appartamento da visionare o nessuna merce da consegnare.

L’indagine, che ha coinvolto tre regioni del Nord Italia, ha portato gli agenti pandinesi anche fuori dalla Lombardia per collaborare con il reparto di polizia giudiziaria della polizia municipale di Torino e ha permesso, dopo meticolose ricerche, di risalire agli autori del raggiro, denunciati e di capire dove il denaro veniva ripulito, vale a dire prelevato in contanti facendo così perdere ogni traccia. È stato sgominato così un raggiro da centinaia di migliaia di euro.

“È in crescita -spiega la comandante della polizia locale Francesca Mauro- il fenomeno delle truffe online. Non solo appartamenti ma anche oggetti e veicoli, perché sempre più persone ricorrono a internet per cercare case in affitto oppure l’affare del secolo. Dietro a questi annunci non ci sono truffatori improvvisati, ma vere e proprie organizzazioni criminali e spesso non cercano solo soldi facili, ma anche i nostri dati sensibili; oltre al denaro vengono sempre richiesti con qualche scusa anche i documenti di identità personale e altre informazioni. Bisogna fare molta attenzione perché è probabile che in questi casi vogliano rubare la nostra identità utilizzando i nostri documenti per commettere atti criminali. Non esiste però un vademecum per capire se siamo di fronte a un annuncio vero o falso. Si deve tenere conto di alcune piccole particolarità: innanzitutto il tipo di italiano utilizzato (solitamente, ma non sempre, i messaggi fittizi sono scritti in un italiano grossolano, come se fossero partoriti da un traduttore automatico o scritti da uno straniero). La seconda cosa da fare è quella di guardare bene le fotografie e utilizzare i motori di ricerca per capire se quelle immagini sono state prese altrove. In terzo luogo, è possibile controllare gli indirizzi con Maps per verificare se effettivamente a quel civico corrisponde un'abitazione (ma anche in questo caso, come accaduto a Pandino, il cartello Affittasi era stato collocato effettivamente su una proprietà multiappartamento). In ogni caso, i pagamenti devono sempre essere tracciati e non dobbiamo mai inviare documenti personali”. 

Le indagini hanno portato a denunciare una persona in stato di libertà

Sono coinvolte sei persone allo stato attuale irreperibili ma delegato polizia locale Torino al rintraccio. Ulteriori collaborazioni in corso con i colleghi di Mestre e Venezia. Truffa perpetrata con diverse carte postepay evolution di cui a conoscenza nostra 11.

Sottufficiale Specialista di vigilanza Cantoni dott Giuseppe


Nelle foto, il cartello e la comandante Francesca Mauro