Crema News - Ticengo - Più suini? No grazie

Ticengo, 19 marzo 2025

(Niall Ferri) C’è il presunto ampliamento di un allevamento suinicolo al centro di un giallo che sta tenendo banco nel piccolo comune di Ticengo.

Stando a quanto emerge consultando i canali istituzionali, la procedura provinciale di Valutazione di impatto ambientale (Via) legata a un impianto già attivo sul territorio sarebbe attualmente in fase di protocollazione. Iter della cui documentazione, però, non vi è alcuna traccia sui tavoli degli uffici competenti. L’iniziativa, qualora dovesse avere seguito, ha messo in guardia Legambiente che, subito, ha espresso la propria preoccupazione soprattutto per i possibili risolviti ambientali che potrebbe determinare.

“Apprendiamo - dichiara il presidente Oscar Stefanini - che a Ticengo, piccolo comune della nostra provincia, è in essere una richiesta di ampliamento da tremila maiali. Pertanto vorrei sapere: da quanti capi è costituito l’attuale allevamento? Come si provvede attualmente allo smaltimento delle deiezioni come feci, urina e acqua di lavaggio dal momento in cui la media è solitamente intorno ai 7 chili per ogni capo/giorno?”. Legambiente sottolinea poi i volumi di rifiuti organici che un simile impianto produrrebbe e invita l’amministrazione comunale a informarsi sulle conseguenze ambientali“.

Ogni maiale produce circa 3,3 metri cubi di letame all’anno, circa 2,2 chili il giorno, a cui si devono aggiungere 10 litri di urina circa. Ogni maiale beve 20 litri di acqua al giorno - spiega il presidente - e facendo dei calcoli, arriviamo a un volume totale annuo di 9900 metri cubi di letame”.

Legambiente calcola anche l’area necessaria per lo smaltimento dei liquami secondo le normative vigenti: “Per smaltire questa quantità di liquami, la superficie necessaria sarebbe di circa 40.765 ettari, pari a circa 405 chilometri quadrati. Ticengo - sottolinea Stefanini - ha una superficie di 7.81 chilometri quadrati: in pratica, il paese potrebbe diventare esportatore di letame e liquame, in quantità anche maggiori considerando i maiali già presenti”.