Il castello visconteo, sede del consiglio comunale, e, nel riquadro, Francesco Vanazzi
Pandino, 30 dicembre 2025
(Gianluca Maestri) Un sogno impossibile, al momento, diminuire l’Imu e l’addizionale Irpef 2026 perché la situazione economica attuale non lo permette. Ne sarebbero pregiudicati gli equilibri di bilancio e i servizi. Così, come ha spiegato ieri sera in consiglio comunale l’assessore al bilancio Francesco Vanazzi, le due imposte rimangono, per il nuovo anno, tali e quali a come sono adesso. L’addizionale, allo 0.8% dal 2023, vede confermata anche la soglia di esenzione per redditi annui fino a 12mila euro.
“Imu e addizionale sono al massimo, anche se non ne vediamo gli effetti positivi”, ha detto il capogruppo della minoranza di Uniamo Pandino Luigi Galimberti secondo il quale questa situazione è: “Frutto di una programmazione fallimentare”. Per Galimberti, inoltre: “È ingiusto che un cittadino che abbia un reddito annuo appena superiore ai 12milaeuro paghi la stessa aliquota pagata da chi ha un reddito ben più alto”.
Negativo, sia per l’Imu che per l’addizionale Irpef, il voto di Uniamo Pandino.
L’opinione della maggioranza (di area centrodestra) è stata espressa dalla capogruppo Claudia Cerioli: “Non aumentare le tasse – ha dichiarato - è una scelta responsabile che dà stabilità pur in un contesto sempre più complesso. Per la nostra amministrazione l’obiettivo è ridurre le tasse ma oggi come oggi non è possibile senza compromettere gli equilibri di bilancio e l’erogazione dei servizi”.