
Offanengo, 17 febbraio 2025
(Niall Ferri) E’ cominciato conto alla rovescia per il completamento dei lavori di restauro conservativo della chiesa della Madonna del Pozzo a Offanengo. Una volta concluso l’intervento iniziato lo scorso anno l’edificio sacro potrà quindi riaprire le sue porte e tornare ad accogliere i fedeli. Il recupero delle parti esterne è a buon punto mentre per il restauro decorativo degli interni sarà necessario attendere ancora del tempo. “Potrebbe essere maggio - spiega il parroco don Gian Battista Strada - il mese in cui si concluderanno i lavori. Ora, non resta che concentrarci sugli interni già oggetto di due sopralluoghi, uno a dicembre e l’altro a febbraio, da parte della Soprintendenza competente”.
Nel dettaglio, si stanno valutando le diverse stratificazioni di pitture emerse all’interno della chiesa. I lavori si sono svolti nel pieno rispetto della tabella di marcia ma, soprattutto, senza alcun intoppo come confermato dall’architetto Magda Franzoni. “Siamo in attesa dell’ok della Soprintendenza per procedere con alcuni restauri per quanto riguarda l’abside dove sono emerse diverse colorazioni da recuperare. Entro maggio - afferma Franzoni - dovremmo chiudere l’intervento, compresi piccoli ritocchi alla zoccolatura esterna e alcune tinteggiature, che verranno eseguite appena le condizioni climatiche lo permetteranno. Inoltre, dovremo attendere che il muro esterno asciughi in modo da poter procedere con i lavori sulla parte interna dato che l’intonaco cementizio applicato in passato ha favorito, complice l’umidità, l’esfoliazione della pittura”.
Oggetto di recupero anche il complesso in alto rilievo in stucco degli angeli che circondano il quadro della Madonna. “Su questo manufatto - prosegue l’architetto - non abbiamo constatato dei deterioramenti significativi che vanno oltre le tracce lasciate dalle candele. Sotto, è emersa una colorazione più brillante che, con il restauro del 1985, era stata annullata dando così il giusto valore all’opera”.