Crema, 17 luglio 2025

(Niall Ferri)  Una delle prime volte al mondo - forse la prima in assoluto - che una guida donna accompagna un ciclista non vedente in tandem fino a Capo Nord.

A firmare l’impresa è Patrizia Spadaccini, cremasca, due ori paralimpici conquistati ad Atlanta nel 1996, oggi in viaggio accanto a Graziano Gallusi, atleta non vedente originario di Luzzara.

Una sfida nata all’improvviso e trasformata in un’esperienza profonda, tra fatica, determinazione e solidarietà. “Mi ha scritto una cara amica di Graziano - racconta Spadaccini -. Doveva fare la Venezia-Lubecca con un gruppo di una ventina di ciclisti, ma la sua guida storica si è infortunata il giorno prima della partenza. La mia compagna di squadra mi ha girato l’appello. Ho chiamato Valentina, che coordinava tutto e ho detto sì. Sapevo cosa vuol dire restare a piedi all’ultimo: è successo anche a me. Non potevo lasciarlo solo”.

Spadaccini è subentrata alla terza tappa, ha raggiunto il gruppo e ha completato con Gallusi il tratto fino a Lubecca, 1396 chilometri di distanza. Da lì i due hanno preso un traghetto e hanno ricominciato a pedalare con obiettivo il Grande Nord, attraversando la Svezia lungo la lunga e impegnativa Strada 45, per altri 2200 chilometri. Arriveranno oggi al traguardo.

“Ogni giorno percorriamo molti chilometri, affrontando dislivelli anche di mille metri - racconta. - Il paesaggio è straordinario: renne lungo la strada, distese di foreste, un silenzio che ti entra dentro. È un viaggio immersivo nella natura, ma anche dentro sé stessi”. Insieme a loro c’è Andrea Perugini, medico romano e presidente dell’associazione “Pedalando nella storia”, che fornisce assistenza lungo il percorso. “Ogni 50 chilometri circa ci fermiamo per un ristoro - spiega. - Gli svedesi sono molto ospitali: ci è capitato di essere invitati a pranzo negli uffici, con una gentilezza incredibile. Qui non sono abituati a vedere ciclisti, piuttosto camminatori o motociclisti. Ma l’accoglienza è sempre calorosa”.

L’impresa è anche occasione per lavorare insieme, in sella e fuori. “Graziano all’inizio pedalava solo con la gamba sinistra. Ora stiamo migliorando la tecnica, lavorando sulla pedalata rotonda. Gli descrivo ciò che vedo, cantiamo, condividiamo ogni momento. È un’esperienza piena, vera, umana”.

Dopo giorni di pedalate tra i bellissimi panorami nordici, tra renne e boschi, l’impresa è ormai prossima alla conclusione. Oggi i due dovrebbero giungere a Capo Nord, portando a termine un viaggio che ha un profondo valore umano oltre che sportivo.

Spadaccini non ha dubbi sul significato di quanto sta vivendo: “Credo davvero sia la prima volta al mondo che una guida donna accompagna un non vedente in tandem fino a Capo Nord. Non l’avevo mai immaginato, ma quando è arrivata la richiesta ho agito d’istinto. E oggi posso dire che per me è come vincere un altro oro olimpico: quello della solidarietà”.