Agnadello, 20 settembre 2024
(Gianluca Maestri) Agnadello e il mondo del calcio dilettantistico cremasco e della bassa bergamasca piangono Luca Fasoli, morto all’età di 59 anni. Mercoledì, mentre era alla guida della sua Fiat Panda, mentre stava circolando nel centro di Agnadello, Luca aveva accusato un malore e la sua macchina era finita contro una Tesla posteggiata negli stalli di di via Dante all’altezza dell’incrocio con via della Vittoria. Ricoverato in ospedale a Crema, le sue condizioni si sono aggravate con il passare delle ore ed è spirato nella notte scorsa.
Luca Fasoli, il Faso, era conosciuto e ben voluto da tutti in paese e non solo. Per una vita, addirittura ben oltre i 50 anni, ha giocato a calcio nel ruolo più delicato di tutti, quello del portiere. Da Agnadello, ad Arzago d’Adda, a Capralba, Luca ha calcato migliaia di volte i campi dei campionati dilettantistici e amatoriali in una carriera lunghissima. Tifoso interista e grande appassionato di ciclismo (come papà Vito, scomparso qualche anno fa), era andato in pensione lo scorso 1° febbraio dopo più di quarant’anni di lavoro.
Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di conoscenti, amici ed ex compagni di squadra, tutti increduli.
Massimo Bianchi, presidente dell’Avis Agnadello, lo ricorda come donatore assiduo con all’attivo un centinaio di donazioni. Gilio Bianchi, presidente dell’Associazione Volontari Boschiroli Agnadello, lo saluta sui social chiamandolo “Numero 1 dei portieri”. Idem Giacomo Terranova, di Quintano, capitano della nazionale italiana di calcio dei guariti dalla leucemia: “Ciao Faso....vola in alto con gli angeli....eri una persona incredibilmente buona. Riposa in pace”. E ancora “Ciao grande Faso”, “Sarai sempre il numero uno”. Ciao Luca, vola tra le porte del paradiso”. “Resterai sempre il numero 1 tra gli angeli”.
Il funerale si celebrerà lunedì mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Vittore Martire ad Agnadello. La camera ardente è stata allestita nella Casa del Commiato dell’agenzia funebre Testa di via Mario Cereda a Rivolta d’Adda.