Cremasco, 01 gennaio 2025
Primo Gennaio Solennità di Maria SS. Madre di Dio
La Parola: Nm 6, 22-27 Sal 66 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21:
Dal Vangelo secondo LucaLc 2,16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore.
(Don Natale Grassi Scalvini) Da più di cinquant’anni anche nella nostra diocesi la sera del 31 dicembre si svolge in Duomo la Veglia dei Giovani per la pace. Quest’anno, forse per non appesantire il calendario, già ricco nel periodo di Natale e con in più il solenne inizio del Giubileo a livello diocesano di domenica scorsa, si è deciso di sospenderla.
Mi manca! I primi anni, da adolescente, si svolgeva proprio in un orario alternativo, in modo da essere in preghiera allo scoccare della mezzanotte. Poi ho contribuito a consigliare l’anticipo verso le 22,30 per permettere almeno uno scambio di auguri in oratorio per i giovani partecipanti. Ultimamente cominciava alle 21 e quindi lasciava spazio anche per qualche momento di festa. Sono consapevole che ormai la maggioranza dei presenti era, come me, diversamente giovane, oltre i sessant’anni. Probabilmente è vero che nonostante le nostre preghiere in realtà la pace sembra ogni anno sempre più lontana dal nostro mondo.
Ma sono sicuro che mi manca!
Come il Natale si rinnova ogni anno con i riti e le liturgie ben radicati nella memoria perché centrati sul fatto unico e concreto della nascita di Gesù, così anche la veglia di fine anno era diventata quasi parte dei racconti di Natale. Sono perfettamente consapevole che la nostra chiesa e le sue cerimonie, come anche tante nostre tradizioni, sono da rinnovare se non addirittura da abbandonare, ma questa spero proprio che riprenda subito il prossimo anno. Per quest’anno faremo come Maria, che custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Con il bisogno di pace che ha il nostro mondo non possiamo però fermare la nostra preghiera e il nostro impegno solo perché non c’è il momento diocesano della Veglia. Il passaggio al nuovo anno deve trovarci pronti a essere uomini e donne di speranza, non solo perché pellegrini, come ci invita il messaggio del Giubileo, ma soprattutto perché chiamati a cooperare concretamente perché il dono della pace sia accolto e custodito da tutta l’umanità. Come sempre ci rendiamo conto che i grandi della terra sono refrattari all’ascolto della nostra preghiera e dell’aiuto di Dio, e quindi siamo certi che tocca proprio a noi, nella nostra vita quotidiana, farci promotori e costruttori di pace con le piccole attenzioni in casa nostra e ai bisogni di poveri, malati e anziani vicini a noi.
La nostra preghiera diventa allora subito concretezza di impegno e testimonianza, consapevoli che quanto chiediamo a Dio in realtà è già nelle nostre possibilità perché con il suo aiuto anche noi possiamo fare grandi cose come Maria. Il santo papa Paolo VI aveva scelto proprio il primo gennaio come giornata di preghiera per la pace per poter affidare alla vergine Maria, madre di Dio, questa e tante altre fondamentali invocazioni di bene per tutti gli uomini.
Penso che per noi credenti quotidianamente ci debba essere una preghiera, anche semplice magari, alla vergine Maria perché accompagni e protegga le nostre famiglie e le nostre opere. Quindi non ci costerà molto avere in questi giorni qualche momento particolare di preghiera e invocazione alla Vergine, accompagnandolo con qualche gesto concreto di amore e condivisione con chi vive momenti di sconforto o di necessità. Oltretutto non possiamo neanche nasconderci dietro la consueta scusa di non avere tempo perché impegnati in tanti affari ed impegni famigliari o di lavoro.
Il Signore ci dona ancora un anno intero per poter accogliere e compiere con maggiore disponibilità e fedeltà la sua volontà e si mostra sempre paziente e disponibile al perdono quando ci accorgiamo del nostro egoismo e decidiamo di tornare a lui con tutto il cuore. Non perdiamo le occasioni che il Signore ci dà per renderci conto del bene che ciascuno di noi, in modi e forme diverse, è chiamato a realizzare per portare a compimento il progetto d’amore del Padre.