Crema News - Noi siamo le differenze Don Natale Grassi Scalvini

XI Domenica ord. SS. Trinità​

 La Parola: ​​Pr 8,22-31  Sal 8  Rm 5,1-5  Gv 16,12-15

 Dal Vangelo secondo Giovanni​​Gv 16,12-15

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Ieri siamo stati in vetta al Gran Paradiso e come spesso capita sui ghiacciai abbiamo fatto l’esperienza di vedere attorno a noi tutto bianco e quindi tutto uguale al punto da non riuscire a distinguere bene la traccia da seguire. In questi casi infatti il vedere tutto uguale, senza differenze, può essere motivo di disagio e anche di pericolo. Invece per quanto riguarda la Santissima Trinità l’insistere di Gesù sul fatto che lui e il Padre sono una cosa sola e che lo Spirito non aggiunge nulla di diverso perché riprende solo ciò che è del Padre e del Figlio, possiamo interpretarlo in senso completamente positivo.

Comunque ci avviciniamo a Dio, sia che lo facciamo rivolgendoci direttamente al Padre creatore come anche se passiamo dalle parole e dagli esempi di Gesù o che ci lasciamo smuovere dal soffio dello Spirito, abbiamo sempre e comunque la certezza di incontrare l’amore che ha creato l’universo e che sostiene ogni nostra scelta e opera della vita. Il piccolo ma significativo gesto del segno di croce nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, a volte un po’ bistrattato e compiuto magari frettolosamente e senza profonda riverenza al santo nome di Dio, è davvero l’occasione quotidiana e familiare con cui possiamo riconoscere la presenza e la signoria di Dio nella nostra vita. In un mondo così disperso e diviso, pieno di contraddizioni e incertezze, noi cristiani guardando alla Trinità possiamo partire da un punto fermo e centrale, come una stella polare fissa che ci indica, anche in mezzo alle tribolazioni e incomprensioni della vita la direzione giusta per la quale camminare ed operare seguendo sempre la volontà di Dio, in qualunque modo ci venga fatta conoscere. 

Da questo punto di vista anche le apparenti divisioni nella chiesa dei nostri giorni, legate in questo periodo anche all'arrivo di un nuovo Papa, possiamo interpretarle in realtà come una ricchezza. Ci possono essere infatti modi diversi di parlare di Dio e diverse liturgie con cui adorarlo come anche sottolineature diverse per quanto riguarda la operosità del nostro amore concreto, ma tutte queste differenze, quando non sono portate all’estremo e alla contrapposizione, in realtà ci aiutano a riconoscere la presenza di Dio in mezzo agli uomini proprio anche attraverso le molte possibilità con cui si può esprimere e manifestare la fede degli uomini.

Siamo noi a essere motivo di differenze, con le nostre piccolezze e meschinità, perché in fondo ciascuno crede sempre di aver trovato la via migliore per arrivare a Dio e per servirlo, ma lui, la Santissima Trinità, è davvero una cosa sola fin nel profondo e per questo può diventare il vero ispiratore del cammino dell’umanità verso l’unità e la pace universale. Non possiamo certo aspettarci che il mondo, così preso dai propri deliri di onnipotenza riconosca come unica vera fonte di pace l’amore trinitario, ma almeno noi fedeli dobbiamo fare in modo che nelle nostre case come nei nostri paesi e nelle nostre parrocchie ci sia un cammino sincero verso la pace e l’aiuto reciproco non motivato dalla simpatia o dalla comunanza di idee ma proprio e soprattutto dalla presenza della Santissima Trinità nella nostra vita quotidiana come perno attorno a cui devono girare tutte le nostre parole e opere.