Soncino, 20 settembre 2024
(Gianluca Maestri) È polemica sul malfunzionamento dell’illuminazione votiva in alcune zone del cimitero. A sollevarla è il gruppo di minoranza Uniti per Soncino che torna sull’argomento dopo aver presentato nei mesi scorsi una mozione in consiglio comunale che non è passata.
“Da inizio giugno – spiega la capogruppo consiliare di Uniti per Soncino Daniela Cavati, - a causa di un guasto elettrico e di un impianto vetusto e mai revisionato, in alcune zone del cimitero l’illuminazione votiva non funziona. A una nostra interrogazione del 12 luglio scorso l’ufficio tecnico comunale ha risposto che sarebbero servite ancora diverse settimane per il ripristino del servizio. In seguito a questa risposta abbiamo proposto una mozione perché si prevedesse la riduzione della quota annuale per la suddetta fornitura quantificabile in modo proporzionale al disservizio causato con invio di comunicazioni ufficiali agli interessati. In consiglio comunale, il 22 luglio, il capogruppo di maggioranza Giuseppe Lanzanova aveva detto questo: non ci sarà rimborso, ma abbiamo già incaricato un tecnico per capire cosa è accaduto e cosa si deve fare per porre rimedio all'accaduto. Cerchiamo di fare la cosa migliore per garantire il servizio. Siamo consapevoli del problema. Metteremo mano all’impianto elettrico per risolverlo in maniera adeguata. Ci asterremo sulla mozione.
"Ora – prosegue la Cavati - siamo oltre la metà di settembre e dopo tre mesi, la situazione è la medesima e il problema non è stato risolto, né si vedono operai all’opera nel nostro cimitero. Puntualmente però i cittadini si sono visti recapitare i bollettini per il pagamento delle luci votive dei loro cari senza alcuna riduzione. Se io fossi nei panni di questi cittadini, mi sentirei in grossa difficoltà: cosa dovrei pagare? Un non-servizio? Ancor di più mi sentirei in difficoltà nei panni dei nostri amministratori che promettono e non mantengono. Un’amministrazione che non riesce a garantire nemmeno servizi minimi come questo o come il servizio scuolabus -conclude-, non può certamente definirsi un esempio di buon governo”.