Crema, 29 maggio 2023
E' stata pubblicata la sentenza che ha condannato Alessando Pasini a 18 anni e otto mesi di reclusione per la morte di Sabrina Beccalli.
I giudice della corte d'appello di Brescia hanno scritto le motivazioni per le quali il cremasco è da condannare, riformando la sentenza di assoluzione di primo grado ottenuta dall'imputato nel tribunale di Cremona. La sentenza, 59 pagine, si apre con una disanima di quanto deciso nel tribunale di Cremona, che ha mandato assolto Pasini dall'accusa di omicidio, liberandolo dalla prigione nella quale era detenuto da più di un anno. Secondo i giudici di Brescia proprio la spontanea confessione di Pasini, che dà una versione di quanto successo quella notte, è sospetta, perché in essa ci sono le motivazione del delitto. Pasini si accorse che la Beccalli si era sentita male, si chiedono i giudici: "Perché non l'ha portata al pronto soccorso, dove avrebbe facilmente potuto dimostrare la sua estraneità al malore fatale. Invece lui pensa di disfarsi del corpo bruciandolo, così eliminerà le tracce".
Inoltre, molto peso ha avuto la testimonianza della donna che quella notte sentì le urla di Sabrina e chiamò i carabinieri. Infine, proprio nella ricostruzione del Pasini i giudici hanno trovato importanti contraddizioni: lui dice che la cocaina era stata portata da Sabrina, ma se Sabrina avesse avuto lo stupefacente, perché chiamare insistentemente Pasini quando avrebbe potuto consumarlo da sola. Pasini afferma che quando si è accorto che la donna non era nel letto, aveva toccato la parte dove Sabrina si era sdraiata, ritraendola intrisa di sangue, ma di quel sangue sul letto non c'è traccia. Pasini afferma di aver trovato Sabrina riversa in bagno e che nella vasca c'era molto sangue, ma anche lì di quel sangue non c'era traccia.
La conclusione della sentenza che quella che "l'evento mortale è stato cagionato proprio da una condotta violenta da nessun altro agita se non da Pasini, i cui effetti di sono poi riscontrati sul cranio della vittima". La constatazione che non si possano indicare con maggior precisione la dinamica e il mezzo usato deriva "dallo stato in cui è stato ridotto, proprio da Pasini, il cadavere, oltre che dall'inescusabile errore che portò alla dispersione, nella loro gran parte, dei resti carbonizzati": il corpo di Sabrina Beccali scambiato per la carcassa carbonizzata di un cane e finito in discarica".
Alla fine i giudici hanno deciso per la colpevolezza di Pasini, condannandolo a 18 ani e otto mesi di reclusione.
Pasini comunque, non è entrato in carcere perché i suoi avvocati hanno proposto appello in Cassazione.
Soddisfazione dell'avvocato Antonino Andronico, che sostiene la parte civile per la famiglia Beccalli, mentre dall'altra parte gli avvocati Giovanna Amato e Paolo Sperolini ricorreranno.
Nella foto, Alessandro Pasini in tribunale a Cremona per la prima udienza