
Cremasco, 26 luglio 2023
(Marco Degli Angeli) Un nuovo maxi impianto di biometano di A2a in arrivo nel cremasco? Il nostro territorio crocevia di reflui zootecnici e rifiuti organici? Tra i comuni interessati dal progetto ci sarebbero Izano, Salvirola, Offanengo e Romanengo.
In questi giorni si è tenuta la prima riunione consultiva, convocata da Consorzio.it, con la partecipazione di A2a e Linea gestioni per presentare alle amministrazioni comunali impattate a livello territoriale, l'eventuale insediamento di un nuovo impianto per la trattazione di reflui zootecnici e della frazione organica del rifiuti solidi urbani, il cosidetto 'umido'.
All'orizzonte va quindi a profilarsi la possibilità di insediamento nel cremasco di un impianto a grande impatto ambientale tra gli 1 e 2 MW molto simile a quello che sta creando grande dibattito a Cremona e che ha costretto l'azienda proponente a sottoporre il progetto a procedura di valutazione di impatto ambientale.
I cittadini che ne pensano? L'area omogenea, di cui Consorzio.it è braccio operativo, ne è al corrente? Sono infatti molti i punti di domanda su questi tipi di attività: i sottoprodotti in entrata nell’impianto e quelli residui in uscita necessitano di mezzi pesanti ed agricoli per il loro trasporto, che peggiorerebbero la qualità dell’aria già compromessa; inoltre il rischio è quello di trasformare i nostri paesi in vere e proprie strade per rifiuti e scarti provenienti da fuori provincia o addirittura da fuori regione, alimentando un vero turismo dei rifiuti.
Infatti, secondo il piano regionale per la gestione dei rifiuti di regione Lombardia del 2022 viene riportato che a oggi esiste già una capacità di trattamento che garantisce l’autosufficienza nella gestione delle oltre 800mila tonnellate annue generate in Lombardia, quindi, il rischio che il nuovo impianto tratti rifiuti o reflui non autoctoni è concreto.
Inoltre, la stessa Ats Valpadana in data 10/02/2022, ribadiva che da lustri i territori del cremasco sono critici in relazione alla qualità dell’aria e tra gli inquinanti che impattano sulla salute rivestono particolare importanza le polveri sottili (PM 10, PM 2,5).
Per la nostra provincia è attuale il sensibile sforamento del limite annuale delle PM 2,5 in alcune delle stazioni di monitoraggio. In particolare tutti gli impianti di questo tipo, essendo fonte di emissione di particolato sottile primario, oltre che ad aver una importante impronta idrica, rischierebbero di peggiorare sensibilmente un quadro ambientale già critico per le polveri nel nostro territorio.