Crema News - Soncino - Facciamo pulizia Cura del roseto degli Amici della rocca

Soncino, 05 maggio 2025

(Niall Ferri) Dal 2013 non c’è cartaccia che resista.

Ogni mese, eccezion fatta per l’inverno, gli Amici della Rocca si riuniscono con guanti, pinze e sacchi d'ordinanza per ripulire i fossati e le vie del borgo. Un’azione costante, lontana dai riflettori, che da oltre dieci anni, in concomitanza con la stagione primaverile, contribuisce in silenzio al decoro di Soncino. Il gruppo è formato da cittadini volontari il cui unico obiettivo è quello di tenere pulito il paese preservandone il patrimonio. A guidare il gruppo è Mauro Belviolandi: "Nel nostro piccolo, come Amici della Rocca, ci sforziamo di valorizzare ciò che la nostra secolare cultura ci ha tramandato e lo perseguiamo anche con i gesti apparentemente più umili. Ogni mese (esclusi i 2 o 3 invernali) il gruppo raccoglie cartacce varie nei fossati della rocca, lungo il viale delle Rimembranze e nelle principale vie turistiche del nostro borgo. Non è un caso che la cadenza sia mensile; la periodica ripetizione delle uscite vuole rimarcare il valore della continuità, perché il senso civico non è tale se si riduce a un semplice atto estemporaneo: speriamo - aggiunge il presidente - che il nostro impegno serva a qualcosa, che altri si uniscano a noi e chissà che qualcuno comprenda l’importanza di rispettare il territorio e di non spargere rifiuti".

Accanto alla raccolta dei rifiuti, negli anni il gruppo ha ampliato il raggio d’azione. È nato così anche il ramo AdR-Roseto, che si prende cura dell’area intorno al monumento dedicato a Piero Manzoni. "Quattro anni fa abbiamo pavimentato il contorno di questo monumento - afferma Belviolandi - e abbiamo realizzato un grande roseto nelle due aiuole retrostanti. Il tutto sarebbe già degradato se non sussistesse il periodico impegno per una costante pulitura, una corretta potatura, una giusta concimazione e una graduale irrigazione". L’impegno del gruppo è riconosciuto anche dal numero crescente di adesioni. "Ci conforta il massiccio tesseramento che anche quest’anno si presenta più che incoraggiante – conclude Belviolandi –. Noi teniamo duro, molte sono le iniziative in corso e presto avremo modo di parlarne". Un’attività che parte da piccoli gesti, ma che, nel tempo, ha lasciato un segno visibile. Anche nei dettagli che molti, forse, non notano. "Pare che antropologi e filosofi siano concordi nel paragonare la cultura di un popolo a una specie di inconscio collettivo – prosegue –: il corretto comportamento viene fin da giovani assimilato nel profondo, in modo che non ci sia più bisogno di richiamarne le regole, perché tutti inconsciamente le dovrebbero conoscere, tanto da percepirle come ovvie e naturali. Tutti le conoscono, anche se a volte non le rispettano. Ma se ci fosse una cultura profonda e condivisa, le eccezioni rimarrebbero tali. Se invece la regola è che siano le eccezioni a prevalere, allora sono guai seri, e - conclude - i segnali si percepiscono anche per aspetti apparentemente secondari".