Crema, 13 luglio 2024
Finisce a bottigliate ,con un ragazzo contuso a una mano, l'exploit di un marocchino di 30 anni che ieri sera in piazza Garibaldi, evidentemente ubriaco, ha preso a importunare alcune ragazze. Quando lo straniero ha cominciato a diventare più invadente, sono intervenuti alcuni giovani che gli hanno chiesto di smetterla e di andarsene. Niente di tutto questo, perché il marocchino, ospite a Crema di una comunità, ha cominciato a inveire contro quelli che ai suoi occhi erano avversari e a brandire la bottiglia che sin lì gli era servita per bere. Vuoi per il fatto che attorno a lui c'erano alcuni giovani, vuoi perché il marocchino non era proprio nel pieno delle sue facoltà, agitando la bottiglia ha colpito a un dito uno dei giovani, un diciottenne. La situazione si è fatta incandescente, ma i ragazzi sono stati capaci di non reagire alla provocazione e hanno chiamato le forze dell'ordine. In breve è arrivata una pattuglia della polizia di Crema che ha prelevato lo straniero e lo ha portato in commissariato per identificarlo, visto che non aveva documenti.
Lì al trentenne è stato dato un nome e in breve è anche venuta fuori la sua storia. In Italia da mesi, fa parte della lunga schiera dei richiedenti asilo, domanda avanzata non appena messo piede dalle nostre parti. Per inoltrare questa domanda, secondo una norma tutta italiana, non è necessario giustificare la richiesta, in altre parole, non si deve scrivere per quale motivo si richiede asilo. Una volta che la commissione (una per ogni circoscrizione e la nostra esamina le migliaia di domande che arrivano dalle province di Cremona e Brescia) convoca il richiedente asilo, in quella sede la persona rivela il motivo. Se la commissione boccia la richiesta, il richiedente asilo ha la possibilità di fare ricorso, per il solo fatto di essere stato bocciato.
Tempi tecnici? Anni.
E per il ferimento del ragazzo? Se la persona offesa non presenterà denuncia, non se ne farà nulla.