Crema, 12 luglio 2024

Le Garzide, il giorno dopo,

Cumuli di fieno stanno ancora fumando, ai margine del grande capannone, circa 800 metriquadri, che è stato distrutto dal fuoco.

Al lavoro, incessantemente dal momento dell'incendio, Diego Aiolfi, titolare del grande agriturismo, che si ferma un momento e racconta.

"Il capannone è da abbattere, perché i piloni si sono cotti e quindi sono instabili. Stiamo ancora sistemando e mettendo in sicurezza la zona del grande incendio".

Chi si è accorto delle fiamme?

"Un amico che ha dato l'allarme. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco e ci siamo dati da fare per liberare gli animali".

All'interno c'erano molte balle di fieno?

"No le balle erano fuori, ma il pericolo è che il fuoco potesse intaccare la struttura gemella che sorge a pochi metri. Sarebbe stato un disastro perché dentro c'erano moltissimi animali".

E in quella bruciata?

"Otto cavalli. Siamo riusciti a portarli fuori ma mentre quattro cavalli erano praticamente illesi, una quinta aveva riportato qualche bruciatura, mentre le ultime tre sono dai veterinari con scottature serie".

Ha un'idea da dove ha originato il fuoco?

"Con ogni probabilità dalla centrale elettrica che sta sotto il capannone. Da lì è originato tutto. Le fiamme sono subito salite e hanno trovato il tetto e il fotovoltaico e in poco tempo tutto è stato avvolto dal fuoco. Ripeto, per fortuna il vento non spirava verso l'altro capannone, che è rimasto miracolosamente intatto".

Il grande capannone bruciato sarà abbattuto. I vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per 24 ore, prima per spegnere le fiamme e poi per smassare il fieno. La struttura dell'agriturismo è rimasta intatta, infatti sorge distante dal luogo dove ha preso fuoco il capannone.