Crema News - Camminare insieme Don Natale Grassi Scalvini in montagna

Cremasco 10 settembre 2023

XXIII Domenica ordinaria  anno A ​

 La Parola: ​Ez 33,1.7-9  Sal 94  Rm 13,8-10 Mt 18,15-20​

 Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,15-20

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». 

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Questa estate ho ricevuto da un amico un invito particolare. Conoscendo la mia passione ed esperienza per la montagna mi ha proposto una discesa in grotta. Ho cercato di nascondere la mia paura per una simile esperienza scherzando un po’ e, declinando l’offerta, ho preso la scusa di essere ancora all’antica e di preferire l’andare in montagna partendo dal basso e andando in alto, piuttosto che il contrario.

Per quanto riguarda invece l’insegnamento odierno di Gesù possiamo tranquillamente riconoscere che il nostro modo di comportarci di fronte al male compiuto da qualche nostro fratello è esattamente il contrario dei tre passi che lui ci indica come buoni e necessari per ricomporre la pace. Infatti noi di fronte al male compiuto da qualcuno, subito nel nostro cuore decidiamo di chiudere i rapporti con lui, perché ci arrabbiamo e non vogliamo più avere a che fare con uno che ci ha fatto del male. Se poi insiste, o è una azione particolarmente grave ai nostri occhi, allora scatta subito anche la gogna mediatica: non ci basta più il chiacchiericcio ma, approfittando dei mezzi di comunicazione sociale, da quelli più semplici e a disposizione di tutti sulle varie piattaforme digitali fino ad arrivare anche ai mezzi pubblici di comunicazione tradizionali, come giornali o radio-tv, facciamo in modo che davvero tutti vengano a conoscenza di quanto sia cattivo quel tale e sbagliato il suo comportamento.

Purtroppo solo in pochi casi giungiamo a quel primo passo così semplice ma davvero fondamentale che è il richiamo fraterno, compiuto nella serenità di un rapporto interpersonale pronto a riconoscere magari anche le nostre colpe che possono aver suscitato nel fratello quel comportamento sbagliato che tanto ci dà fastidio, consapevoli che magari anche noi siamo fragili e peccatori e potremmo compiere le stesse azioni. Certamente il male va sempre condannato e rifiutato, perché come dice Gesù tutte le nostre azioni sulla terra resteranno per sempre legate anche al nostro destino ultimo nel regno dei cieli e quindi non possiamo accontentarci di una bonaria pacca sulle spalle e dimentichiamo tutto, Ma dobbiamo comunque essere sempre pronti al perdono, preoccupati di ricomporre al più presto l’amicizia e la serenità perdute perché la nostra persona non è stata pensata per vivere da sola.

La conclusione delle parole di Gesù oggi è inequivocabile: anche la nostra preghiera, se compiuta da soli o soltanto per le nostre necessità, non viene neanche ascoltata dal Padre celeste. Se vogliamo sperare di esse accolti da lui, ascoltati, abbracciati, sostenuti nelle nostre difficoltà dobbiamo come minimo essere in due o tre, dice il Signore, ancor meglio se in una comunità come può essere anche la nostra assemblea liturgica o l’intera parrocchia. In un mondo che fa di tutto per spingerci a vivere da soli, perché come sanno bene i padroni del marketing un single, anche dal punto di vista economico rende di più perché spende e consuma molto di più, la proposta di Gesù diventa una via da praticare concretamente per vivere meglio e con un po’ più di libertà. Anche senza aspettarci interventi miracolisti da parte di Dio per la nostra preghiera comunitaria, già il sentire comune e l’accorgerci dei nostri fratelli accogliendo tutti come compagni di viaggio, al di là dei limiti e del peccato che sempre fa parte della nostra esperienza terrena, diventa il modo migliore per sentirci in pace e sereni, vivendo appieno ogni nostra giornata. Per noi credenti poi questo camminare insieme è anche il modo migliore per avvicinarci alla nostra comune casa del cielo dove sappiamo che ci aspettano i santi insieme a tanti nostri cari, con i quali vogliamo condividere anche la gioia dell’eternità.