Ripalta Cremasca, 01 aprile 2025

(Annalisa Andreini) Il fascino nascosto del drago Tarantasio.

Un piacevole viaggio tra fantasia e realtà quello vissuto qualche giorno fa dalle classi terze della scuola primaria di Ripalta Cremasca.

Protagonista dell’incontro conoscitivo il giornalista dell’Eco di Bergamo Fabio Conti, autore del libro Tarantasio, il drago del Lago Gerundo. 

Accanto a lui Mario Cassi, presidente dell’Araldo Gruppo culturale cremasco ricerche storiche ambientali. I due relatori, invitati dall’insegnante Maria Giovanna Ruffoni, hanno intrattenuto i bambini con la storia del leggendario drago, che terrificava gli abitanti del territorio tra le province di Bergamo, Milano, Cremona, Mantova e Lodi.

I piccoli alunni hanno avuto a disposizione anche una mappa con le zone d’origine del drago e la toponomastica dei vari luoghi del territorio lombardo interessati dalla sua presenza nel Medioevo.

Oltre alla Ruffoni erano presenti anche le colleghe Valeria Caligiuri, Gloria Ferrari e Daniela Frittoli. 

Ma chi era Tarantasio?

Secondo la leggenda di origine popolare un serpente mostruoso, che infestava l’aria con il suo alito pestifero. Era probabile che le acque paludose e malsane fossero causa di febbri malariche a causa delle caratteristiche del territorio. 

Si narra che il padre di Tarantasio fosse Ezzelino da Romano, genero di Federico III, signore di un vasto territorio tra Lombardia e Veneto, ucciso è sepolto a Soncino. Secondo la 

credenza del popolo proprio a Soncino era nato lo spaventoso drago, una sorta di reincarnazione malefica di Ezzelino, signore crudele. Esistono anche alcune tracce più scientifiche, custodite in alcune chiese locali, in cui sono state ritrovate ossa gigantesche sui fondali del lago, riconducibili a un animale mostruoso.