Quintano, 24 novembre 2025
(Annalisa Andreini) Un riconoscimento speciale quello ottenuto sabato dall’Azienda Agricola Bianchessi di Quintano per il suo Tronchetto di pecora alla settima edizione del Concorso Caseario Internazionale Stupore ed emozione, tenutosi presso il Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni a Bergamo.
Medaglia d’argento per il Tronchetto, presentato da Simona Tarenghi, che insieme al marito Davide Bianchessi e ai loro tre figli, gestisce nella campagna cremasca, dal 2017 un allevamento di ovini e un piccolo caseificio.
Si tratta di un concorso organizzato dall’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi) di Bergamo, dedicato all’arte, al genio dei casari e ai loro prodotti, con il legame profondo con il territorio.
Si era già tenuta una pre-selezione dei caseifici partecipanti, lo scorso weekend, nelle sale del Castello di Pagazzano.
Qui si erano confrontati 300 formaggi provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, suddivisi in 12 categorie (sono passati i primi tre formaggi di ogni categoria) e in due macroaree, a cui erano dedicati i due premi, Il Casaro d’Oro e Oltre Il Formaggio: prodotti caseari naturali (con latte, caglio e fermenti), tra cui era presente il Tronchetto, ed elaborati (arricchiti, elaborati, speziati, raffinati).
“Siamo molto felici- ha dichiarato Simona Tarenghi- di questo successo, anche considerando che avevamo, tra i competitor, due grandi caseifici locali.
È un concorso che, come dice il titolo, deve stupire ed emozionare. E noi lo abbiamo fatto con un formaggio molto semplice.
Una lavorazione lattica, senza utilizzare il caglio ma i fermenti buoni all’interno del latte. Il Tronchetto viene lasciato a riposare 24 ore e sgrondare su tela per poi passare in fuscella.
Viene pronto al consumo dopo 10 giorni, quando comincia la fioritura della muffa bianca, edibile, e prende la sua aromaticità andando avanti nella stagionatura fino ad un massimo di 30-40 giorni. Trascorso questo tempo si può utilizzare anche in cucina, ad esempio grattugiandolo sopra un uovo o delle verdure”.
Il suo optimum è in purezza, con un filo di olio evo e un pizzico di pepe nero oppure in abbinamento ad un miele o una mostarda.
Perfetto anche con delle cipolle rosse caramellate e semi di sesamo.
Un formaggio che ha vinto per la sua semplicità (si utilizza infatti solo il latte) ed esprime pienamente la territorialità: i prati stabili, il fieno, il rispetto per gli animali e il loro ciclo di vita, senza alcuna forzatura e questo si rispecchia all’interno del formaggio e all’assaggio.