Romanengo, 16 agosto 2022

Si è conclusa la XXXII edizione della tradizione festa Avis – Aido – Admo di Romanengo caratterizzata dal grande entusiasmo degli organizzatori che hanno potuto riprendere, dopo due anni di stop forzato a causa dell’emergenza Covid, una tradizione pluridecennale.

Inedita la location scelta per ospitare la conviviale. Abbandonato, al momento il piazzale della zona industriale del paese, da decenni luogo funzionale dedicato a ospitare tale iniziativa, in accordo con don Emilio, parroco del paese, si è deciso di collocare la manifestazione negli ampi spazi dell’oratorio “Santa famiglia di Nazareth”. Una scelta indovinata e che è stata ben accolta dal numeroso pubblico che ha animato gli stand per i giorni della festa che da quattro, come previsti in origine, sono diventati cinque visto il maltempo, fatto anomalo in questa estate infuocata, che ha caratterizzato la seconda serata della manifestazione.

Ampia l’offerta gastronomica resa possibile dai tanti volontari ed è proprio su questo che si soffermano i presidenti delle due associazioni di volontariato: Tamara Corbani (Avis) e Alberto FusarI mperatore (Aido). “Siamo rimasti davvero stupiti – affermano all’unisono i due presidenti – della grande partecipazione di pubblico che abbiamo riscontrato in tutte le serate. Non era scontato dopo questo periodo così complicato. Ma quel che più ci ha fatto enormemente piacere è stato l’entusiasmo dei tanti volontari che hanno reso possibile la buona riuscita della manifestazione. E tra questi tantissimi giovani e giovanissimi che hanno animato il servizio al tavolo e la presenza negli stand. Un ottimo auspicio per il futuro delle nostre organizzazioni”.

Un ringraziamento particolare quindi – concludono i due presidenti – a tutti i volontari e a don Emilio che, con grande disponibilità, ci ha offerto gli spazi e la più ampia collaborazione possibile”.

Il ricavato della festa contribuirà a sostenere le tante altre iniziative che le due associazioni sono impegnate, da anni a realizzare, all’interno della comunità romanenghese e un'esperienza senz'altro da riproporre anche per il prossimo anno.


Nelle foto, gli animatori e tutti i volontari