Crema, 28 novembre 2024
Dal mese di novembre regione Lombardia ha avviato un programma di screening gratuito per la diagnosi precoce del tumore alla prostata con l’obiettivo di ridurre il rischio di eventuali trattamenti invasivi.
Oggi dalle ore 9.30 alle ore 12.30, presso l’atrio monoblocco dell’ospedale Maggiore di Crema, il personale sanitario di Urologia sarà disponibile a fornire indicazioni relativamente alla campagna regionale e per sensibilizzare la popolazione sul tema.
Il percorso di screening si basa sulla misurazione dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA) attraverso un semplice esame del sangue. Il test del PSA è un indicatore che può segnalare anomalie alla prostata, permettendo di individuare precocemente eventuali problemi, anche in assenza di sintomi. Sulla base del rischio individuato vengono previsti, se necessari, ulteriori approfondimenti diagnostici come la visita urologica, la risonanza magnetica e la biopsia.
"La prostata – commenta Giuseppe Salinitri, direttore di Urologia di Asst Crema - in condizioni normali ha le dimensioni di una castagna. Con il passare degli anni, o a causa di alcune patologie, può ingrossarsi e dare disturbi prioritariamente di tipo urinario. Generalmente si manifesta la necessità di urinare frequentemente, il risveglio notturno improvviso dettato dall’urgenza di urinare, la riduzione del getto urinario durante la minzione, il gocciolamento post minzionale. Il cancro alla prostata – continua Salinitri - è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta la terza causa di morte per patologia. Lo screening, tramite alcuni esami, permette di individuare precocemente le persone che ne sono affette e di curarle adeguatamente. Per questo è necessario cogliere l’opportunità offerta da Regione Lombardia che offre la gratuità dell’esame a partire dal 50esimo anno di età».
Lo screening è accessibile agli uomini assistiti in Regione Lombardia nati nel novembre 1974 e sarà attivo dal primo giorno del mese del cinquantesimo compleanno. Quando un cittadino avrà raggiunto l’età per accedere al programma di screening, nel caso non aderisca immediatamente, può farlo anche successivamente, fino al compimento del settantesimo anno di età.
Il percorso di screening non è proposto ai cittadini che hanno già avuto una diagnosi di tumore maligno della prostata o a coloro che presentano una mutazione genetica, già diagnosticata in precedenza, che predispone allo sviluppo di tumori e per cui è necessaria una presa in carico dedicata.