Trigolo, 30 ottobre 2024

L’organizzazione Animal Equality ha rilanciato un 'inchiesta che rivela gravi violazioni della legge sul benessere animale all’interno di un macello di maiali a Trigolo. Ieri c'è stata una protesta davanti al comune del paese cremasco.

Attivisti e cittadini hanno deciso di denunciare insieme ad Animal Equality le gravi violenze a danno dei maiali macellati nel mattatoio, dove ogni anno vengono uccisi migliaia di animali.

Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia ha dichiarato: “Le violenze brutali che abbiamo documentato nel corso della nostra investigazione sono inaccettabili e non sono un’eccezione: le infrazioni più ricorrenti del comparto zootecnico in Italia hanno finora riguardato proprio gli impianti di macellazione. Siamo qui davanti al comune di Trigolo per chiedere alle autorità di schierarsi contro chi condanna gli animali a sofferenze estreme violando la legge italiana”.

Nel 2023, durante due diversi monitoraggi, il team investigativo di Animal Equality ha documentato continui e ripetuti maltrattamenti da parte degli operatori del macello di Trigolo in contrasto con la legge vigente. In particolare, l’inchiesta rivela un maneggiamento degli animali da parte del personale in azienda tale da generare stress psicologico e sofferenza fisica, una conformazione strutturale incapace di prevenire sofferenze non necessarie e molteplici casi di animali risultati ancora coscienti a seguito della procedura di stordimento e durante l’uccisione con taglio della giugulare.

Il veterinario ed ex Garante per i Diritti Animali della Regione Piemonte Enrico Moriconi ha esaminato i filmati raccolti dal team investigativo di Animal Equality e ha dichiarato: “Nel macello di Trigolo le pratiche eseguite comportavano la sofferenza degli animali, indotta dal comportamento volontario degli addetti che non si curavano di verificare atteggiamenti indicanti sofferenza negli animali per cui non ne mettevano fine, come avrebbero potuto fare, ma continuavano nelle loro mansioni. Nel macello si verificavano delle situazioni nelle quali era evidente la sofferenza degli animali, dovendo sottolineare che le norme relative alla pratica prescrivono espressamente di seguire modalità atte a escludere la sofferenza degli animali”. 

Secondo la legge sul benessere degli animali, provocare dolore, angoscia o sofferenze evitabili sono atti alla base dell’accusa penale di “trattamento crudele”. In base alle modalità di gestione, stordimento e macellazione degli animali analizzate, Animal Equality ha quindi sporto denuncia verso l’azienda Belli con il supporto dell’avvocato penalista Glauco Gasperini.