Crema News - Romanengo - Truffa on line, cinque denunciati

Bagnolo, 09 luglio 2025

"Digiti questi numeri e i soldi richiesti per il pagamento della merce che lei vende e io acquisto arriveranno sul suo conto".

E un'altra volta la persona che deve ricevere i soldi, invece li invia.

Cinque persone denunciate dai carabinieri per una truffa on line che ha visto una donna di Romanengo beffata per 4500 euro, soldi che non rivedrà più.

Anche in questo caso ha funzionato così. Una persona mette qualcosa da vendere su un sito internet, in questo caso tovaglie e altra biancheria. In men che non si dica riceve una telefonata da persona che si dice interessata all'acquisto. Viene intavolata, telefonicamente, una trattativa fin tanto che venditore e finta acquirente non trovano il punto d'incontro: la merce verrà venduta per 1200 euro. A quel punto resta da stabilire come l'acquirente farà arrivare i soldi alla venditrice. E qui scatta la truffa. L'acquirente invita la venditrice a recarsi a un postamat. Quando è lì si mette in contatto telefonico con l'acquirente che le indica dei numeri da digitare. La venditrice, evidentemente non avvezza a questo tipo di transazioni, non si rende conto che invece di ricevere soldi, li versa. In questo caso poi, la finta acquirente raggira in modo completo la venditrice, convincendola a eseguire addirittura trenta transazioni, ciascuna di piccoli importi, ma che alla fine fanno 4500 euro che dal contro della truffata passano su varie postepay intestate ai truffatori. Tutto questo in diversi momenti del pomeriggio e della mattina successiva. Quando tutto è completato la venditrice attende di vedere i soldi sul suo conto e invece si rende conto che dal suo conto sono partiti 4500 euro. Dapprima tenta di rintracciare l'acquirente, che però ha spento il telefono ed è sparita. Di qui la denuncia ai carabinieri di Romanengo che, grazie ai numeri digitati dalla truffata, risalgono agli intestatari delle postepay sulle quali sono arrivati i soldi.

Alla fine cinque persone denunciate, residenti nelle province di Roma e Udine, ma dei soldi nessuna traccia.