Crema News - Meno impegno da parte dei cristiani Papa Francesco

Cremasco, 04 febbraio 2024

V ord B 

 La Parola: ​​Gb 7,1-4.6-7  Sal 146 1Cor 9,16-19.22-23 Mc 1,29-39:

 Dal Vangelo secondo Marco ​​Mc 1,29-39

 In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Da una settimana il nostro vescovo Daniele, insieme agli altri vescovi lombardi, è a Roma per la visita al papa durante la quale presentano la situazione delle nostre diocesi. Avendo partecipato in piccola parte alla preparazione del documento presentato al Santo Padre, di ben 160 pagine e che tra pochi giorni potrà essere divulgato, vi assicuro che il nostro vescovo ha cercato di offrire un visione concreta e reale della vita di fede nella nostra terra. In particolare non nasconde che anche la nostra Diocesi ha visto un continuo calo nella presenza e nell’impegno dei cristiani nella vita ecclesiale. Uno dei motivi addotti per cercare di capire questo andamento è sicuramente la consapevolezza che il modo di pensare e agire dei cristiani, secondo l’insegnamento e l’esempio di Cristo e della prima comunità apostolica, non è proprio politicamente corretto e secondo l’onda culturale che stiamo vivendo nella nostra società liquida e post tecnologica o come volete chiamarla. Anche il vangelo di oggi ci dà un chiaro esempio contrario al gran parlare che per esempio si fa oggi del patriarcato e delle sue conseguenze storiche e culturali: una povera anziana, appena guarita dal maestro invece di potersi sedere ad ascoltare il messaggio di pace e bontà che lui è venuto a portare, si trova subito costretta a servire un gruppo di uomini piombati in casa sua senza neanche essere invitati. Se fosse una notizia del telegiornale sarebbe sicuramente l’occasione per il sollevarsi di un polverone di critiche ed incomprensioni, e visto che poi c’entra la Chiesa sarebbe l’occasione per lo scatenarsi di opinionisti e giornalisti sempre pronti a riconoscere ed amplificare gli errori del mondo ecclesiale. Capite che in una situazione del genere diventa davvero difficile annunciare il vangelo e proporre gli insegnamenti e gli esempi di Gesù in maniera integrale senza cioè nascondere quelli che oggi riteniamo poco attuali perché appunto politicamente scorretti o fuori moda. Non voglio certo arrivare al punto da costringere sempre e comunque le donne, o peggio ancora i convalescenti, a mettersi a servizio degli altri senza alcuna pietà, ma il buon senso comune ci aiuta a capire che il gesto della suocera di Simone non è affatto frutto di una imposizione patriarcale, ma è la dimostrazione dell’affetto e della riconoscenza di questa donna verso il Maestro che si è interessato di lei al punto da farla guarire. In realtà possiamo anche pensare che l’attenzione di Gesù per una semplice febbre, all’interno dei racconti dei primi giorni della sua missione, così pieni di azioni mirabolanti e dimostrazione di potere contro gli spiriti maligni, sia quasi fuori posto, una distrazione. Per me invece è una delle più belle conferme che il Figlio di Dio si è incarnato e si è davvero fatto uomo come noi, attento alle fatiche e difficoltà quotidiane, comprese anche le piccole febbri di una suocera. Non andiamo dunque a cercare le motivazioni profonde di un gesto che ci presenta piuttosto un aspetto molto umano e concreto di Gesù; lasciamoci affascinare da questo personaggio, che mentre mostra tutte le sue prerogative divine con i segni portentosi e con un insegnamento dato con autorità, si mostra vero uomo, attento alla vita quotidiana dei suoi amici e dei loro parenti. Se di domenica in domenica siamo chiamati a seguire ed imparare da lui credo che sia davvero bello riconoscere che il Verbo di Dio si è fatto davvero simile a noi, sentendoci così capiti ed amati per quello che siamo, anche nelle nostre fatiche e debolezze quotidiane, sicuri che il suo amore viene sempre incontro alle nostre necessità e che non ci lascia mai soli quando ci presentiamo a lui o qualcuno parla a lui di noi e della nostra situazione. E non dimentichiamo mai che ora la tenerezza di Dio rivelata in Gesù passa attraverso di noi e vuole giungere a tutti gli uomini che possiamo incontrare nella nostra vita.