Crema News - L'uomo non divida ciò che Dio ha unito Don Natale Grassi Scalvini

Cremasco, 06 ottobre 2024

XXVII ordinaria B

 La Parola: ​​Gen 2,18-24  Sal 127  Eb 2,9-11 Mc 10,2-16:

 Dal Vangelo secondo Marco ​​Mc 10,2-16

 In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Il recente intervento di disinfestazione compiuto qui a Sergnano per debellare sul nascere lo sviluppo di zanzare portatrici del virus della febbre Dengue, mi ha rinnovato la domanda sul perché Dio abbia creato le zanzare, noioso insetto disturbatore specialmente delle notti estive. Così come tante volte, nella mia lunga esperienza di prete, di fronte a coppie in crisi, mi son chiesto se davvero questi due fossero stati uniti da Dio e non invece da motivi solamente umani, dall’istinto, da scelte superficiali o da interessi concreti molto lontani da qualsiasi confronto con il progetto di Dio. Ovviamente qui si rischia di entrare in un campo minato perché evidentemente nessuno di noi può comprendere e valutare pienamente il significato profondo di una scelta così impegnativa come quella di formare una coppia e di unirsi in una famiglia secondo il piano di Dio. Per questo sono sempre più convinto che la preparazione al matrimonio cristiano deve cominciare molto presto, fin dall’adolescenza, per aiutare i nostri ragazzi a impegnarsi innanzitutto a intuire almeno un poco la volontà di Dio sulla loro vita prima di preoccuparsi di scegliere la persona giusta con cui condividere tutta la loro storia.

In un mondo così frastornato da mille voci e mille proposte è comprensibile purtroppo anche l’indecisione di tanti che preferiscono fare la prova della convivenza, magari anche per qualche anno, prima di fare scelte decisive ma, temo, sempre senza mettere in campo una seria valutazione del progetto di Dio sulla loro vita e la loro stessa unione. 

La consapevolezza della provvisorietà della nostra vita, acuita anche dalla mentalità indotta dalla rivoluzione digitale che tende a rendere tutto precario e facilmente intercambiabile secondo la formula che ci spinge a passare al più presto alla versione successiva del programma, come se si potesse tranquillamente passare in pochi anni dal matrimonio 2.0 a quello 3.0, porta evidentemente a vivere anche le scelte più importanti della vita con la prospettiva di tener sempre aperta la possibilità di cambiare e intraprendere nuove strade. Questo ragionamento potrebbe anche funzionare in ambito lavorativo o per quanto riguarda gli hobby che riempiono la nostra vita. Per esempio, per quanto mi piaccia scalare le montagne là in alto, prima o poi dovrò calare le altezze e accontentarmi delle passeggiate nei boschi, ma per quanto riguarda le scelte fondamentali della vita la strada maestra è sempre quella di cercare la volontà di Dio per poi affidasi al suo amore che vuole sempre il nostro miglior bene. Un bene che poi si espande e diffonde abbondantemente tutto attorno a noi.

Il brano del vangelo, facendo seguire all’insegnamento di Gesù sul matrimonio la descrizione del suo atteggiamento benevolo ed entusiasta nei confronti dei bambini subito ci suggerisce che sono proprio loro, i piccoli, i figli, a ottenere subito la partecipazione alla gioia dei loro genitori, i quali mostrano proprio così, attraverso la generazione dei figli, il frutto del loro amore, a Dio e al mondo intero. La storia dell’uomo probabilmente continuerà nonostante le stupide e orrende guerre che continuiamo ad alimentare e anche se la maggior parte degli uomini non si trovano descritti nel progetto dell’amore cristiano come vuole il Padre celeste, ma certamente se, nella vita di ogni giorno, come nelle grandi scelte politiche, come anche evidentemente nel progettare e condurre una famiglia, ci mettiamo di fronte a Dio per lasciarci almeno indicare la strada, anche se poi non siamo sempre fedeli nel seguirla, saremo più pronti a realizzare in pienezza la nostra vita, costruendo nelle nostre case un poco di quel regno di Dio che Gesù è venuto ad inaugurare e che completerà un giorno nei cieli, insieme a Maria, madre sua e nostra, e a tutti i santi e ai nostri cari.