
Crema, 07 novembre 2023
Con l’obiettivo di sostenere le unità operative di cure domiciliari e continuare a costruire insieme una cultura delle cure palliative, prosegue senza sosta il sostegno della Fondazione Floriani all’unità operativa di Asst Crema diretta da Sergio Defendi. Si rinnova, infatti, anche quest’anno il desiderio dell’ente di sostenere l’implementazione dell’organico, attraverso una donazione di 30 mila euro.
Il contributo è stato ufficializzato alla presenza dei vertici dell’azienda ospedaliera, del direttore dell’unità operativa Sergio Defendi e della coordinatrice Stefania Pandini e della presidente di Fondazione Floriani, Francesca Floriani. Ringraziamenti sono giunti dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi: “Questo – ha detto – è un ringraziamento che si rinnova ogni anno, per una realtà che mostra sempre vicinanza alle cure palliative dirette da Sergio Defendi”.
La presidente Francesca Floriani ha riassunto brevemente le ragioni di questa donazione. “Fondazione Floriani ha rinnovato il supporto fornito all’Unità Operativa Cure Palliative dell’Ospedale Maggiore, diretta dal dr. Sergio Defendi, in continuità con l’azione di sostegno a favore delle strutture che eccellono nell’erogazione di Cure Palliative, per consentire un continuo miglioramento della qualità delle cure erogate”. Tra i motivi che hanno portato l’ente a decidere in tal senso, la vision dell’unità operativa cremasca: “L’UO Cure Palliative dell’ospedale maggiore di Crema è, tra le prime in Lombardia e in Italia, ad aver prestato particolare attenzione ai malati fragili multimorbidi, in cui la patologia di base frequentemente non è di natura oncologica". Ben visto anche l’intrapreso processo di accreditamento per l’erogazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. “Aver intrapreso questo percorso istituzionale va nella direzione, ritenuta auspicabile da Fondazione Floriani, di garantire sempre più efficacemente la continuità di cura per i malati fragili, tanto nei passaggi tra setting quanto tra i diversi livelli di assistenza”. Infine un apprezzamento anche rispetto alla “capacità dell’UO di adattarsi al mutamento dei bisogni dei malati e dei loro familiari. La dimostrazione è giunta in particolare dalla gestione dell’assistenza attuata durante la pandemia”.