Dal territorio, 27 gennaio 2024

Niente da fare. Per la procura di Palermo il caso Gaia Randazzo è da considerarsi chiuso: la ragazza si è buttata in mare durante la navigazione da Genova a Palermo.

Respinto il ricorso dell'avvocato Vito Alberto Spampinato di Cremona che giovedì scorso ha presentato a Palermo un'istanza di riapertura delle indagini. Ben 32 pagine che contengono elementi tali, almeno per quel che dice il legale, da poter almeno insinuare il dubbio e far riaprire il caso. ma in un battibaleno, lunedì la procura ha rigettato l'istanza.

Non ci sta la madre della giovane scomparsa l'11 novembre del 2022 mentre era sulla nave per Palermo che afferma che continuerà a cercare perché vuole avere elementi certi sulla scomparsa di sua figlia.

Le fa eco l'avvocato Spampinato, che ha presentato il ricorso."Abbiamo indicato nel ricorso alcune incongruità chiedendo la riapertura del caso e ricevendo in pochissimi giorni la risposta negativa da parte del tribunale di Palermo perché, sostiene, Gaia Randazzo ha compiuto un atto autolesionistico. Nel ricorso abbiamo fatto presente che se Gaia si fosse suicidata a bordo sarebbe stata trovata, mentre non è così; se si fosse buttata in mare come mai non è stata cercata? Infine noi riteniamo che non ci siano elementi per sostenere la tesi del suicidio. Ci sono numerose lacune che andrebbero riempite. Non crediamo all'ipotesi del suicidio. Le ricerche fatte a terra sono state eseguite superficialmente. Non sono state fatte ricerche in mare. Non ci fermeremo qui".

"Lotteremo fino alla fine - sostiene Angela Palazzolo, mamma di Gaia - perché non si può accettare di perdere una figlia in questo modo. Qualunque cosa sia successa, vogliamo sapere la verità. Gaia era una ragazza piena di vita, molto decisa. Amava i gatti e stavamo pensando di aprire un gattile qui per occuparsi di questi animali. Sogni che fa una persona che non ha alcuna intenzione di uccidersi".

La ventenne era in viaggio con il fratellino quindicenne verso la Sicilia, dove sarebbe stata da parenti. La notte dell'11 novembre aveva chiamato più volte l'ex fidanzato

All'interno del cellulare, aperto dal perito della procura, sono stati trovati tre video e messaggi Wa non spediti, tra i quali uno che dice: “Io ti amo e proprio per questo me ne vado, perché non sei felice con me. Spero che trovi qualcuno che ti dia l’affetto giusto" e un altro che recita: "Ti amo, scusa per tutto, addio" ed è delle 3.28 del mattino.