Crema News - Dal territorio - AD 2030, la fine, della Paullese

Dal territorio, 06 dicembre 2023

(MDA) Chi ci crede? Secondo la programmazione ufficiale dei vari enti, se tutto va bene la nuova Paullese sarà completata nel 2030. Visti i precedenti e i difficili incastri burocratici tra ministero, regione e province il percorso è tortuoso e c'è poco da essere ottimisti. Anzi.

La programmazione degli interventi non lascia ben sperare. 

Per l’intervento del 3° lotto, ovvero il nuovo Ponte sull'Adda l’avvio dei lavori comunicato dalla Provincia di Cremona a regione Lombardia nell’ambito del monitoraggio periodico degli interventi è previsto per l’inizio del 2026 e la conclusione degli stessi per la fine del 2027.

C'é un però, ed è rappresentato dalla mancanza di quasi 10 milioni di euro per coprire i costi necessari, schizzati a 38milioni.

Per questo motivo città metropolitana e provincia di Cremona hanno chiesto di utilizzare i 5 milioni di euro destinati al 2° lotto 2° stralcio, ovvero il tratto tra Spino e Zelo Buon Persico. All'appello ne mancherebbero quindi ancora 5. Ci penserà la Regione a trovare qualche milione in più nel bilancio di fine dicembre? Vedremo.

Per quanto riguarda lavori del tratto Zelo/Spino, secondo la programmazione sarebbero previsti nell’estate 2027, con conclusione nell’estate 2029. Ma senza i 5 milioni dirottati sul ponte è dura.

L'intervento del 2° lotto 1° stralcio Tratta B dalla Teem a Zelo Buon Persico è previsto per l’inizio del 2026 con termine lavori nel 2027. Il condizionale è d'obbligo: per tutte queste opere infatti, oltre al tema della copertura finanziaria, c'è anche una spada di Damocle burocratica in quanto i progetti necessitano di revisioni sia per il recepimento delle prescrizioni Cipess (comitato interministeriale) sia per le nuove norme tecniche per le costruzioni riviste nel 2018. Campa cavallo.

Invece, in merito al cantiere in corso dalla S.P. 39 della Cerca alla Teem è stato raggiunto circa il 70% di avanzamento lavori e la conclusione dei lavori è prevista per aprile 2024. Negli ultimi mesi però sono emerse criticità relative all'incremento dei costi che rischiano di far posticipare la data di consegna. 

Ultima, ma non per importanza, l'eliminazione dei semafori tra la Paullese e le vie Moro e Gela nel comune di San Donato Milanese. Qui la situazione è semplice: non esistono al momento soluzioni perché tutte le ipotesi sono state bocciate. Quindi, una volta completata la nuova Paullese, chi percorrerà da Crema a Milano la nuova strada in doppia corsia, si troverà in coda per decine di minuti ai due semafori di San Donato. Miliardi spesi e anni bloccati nel traffico, per nulla e per spostare alla fine del tragitto il problema delle code.

Tra costi esplosi, tempistiche non rispettate e consumo di suolo spropositato (con soluzioni spesso tragicomiche come l'uscita ovest di Spino d'Adda e lo scempio fatto a Paullo), non sarebbe stato meglio da subito investire in una metropolitana leggera in superficie? La domanda andrebbe posta a chi negli anni ha deciso di partire a costruire l'opera dal cremasco e non dal milanese e che ha pensato bene, anzi male, di lasciare in mano la regia a Provincie (ben tre) e Regione, invece di identificare un unico ente responsabile.