Provincia, 03 dicembre 2022
Sono muscolosi, ricoperti di pelo e si danno un gran daffare e alla fine spesso diventano cibo sulla tavola: ci riferiamo, naturalmente, agli animali lavoratori che da oggi potranno fare affidamento sul loro primo sindacato.
L’idea arriva da Cremona, capitale italiana della zootecnia e fondamentalmente consiste nell’individuare un gruppo di professionisti che si occuperanno di tutelare il bestiame migliorando le condizioni nelle stalle tramite una serie di controlli e intervenendo in caso di segnalazioni specifiche. L’Osservatorio del Benessere Animale (sindacato per il benessere degli animali) punta dunque a declinare la tecnologia e le formazione dei suoi componenti nell’ottica della sostenibilità: una sorta di inversione a U rispetto alle pratiche intensive di cui tanto si discute.
“A iscriversi al sindacato sono direttamente i caseifici e le latterie,ma della ‘lotta’ se ne occupa direttamente il veterinario nel suo monitoraggio degli allevamenti - ha spiegato Nicolò Mirco Bissolati, medico veterinario e fondatore dell’iniziativa. - Se verifico un eccesso di mortalità, per esempio, esigo un esame del sangue per verificare se la colostratura dei vitelli è stata fatta o meno nei tempi giusti o se sono state violate altre misure”.
In altre parole, è fondamentale la mediazione umana del professionista che prenderà in esame il singolo allevamento: il suo ruolo potrebbe essere riassunto in “dare la voce a chi, di fatto, non può parlare”.
Nella foto, un allevamento intensivo di polli
