Spino d’Adda, 22 luglio 2024
(Gianluca Maestri) “Una scelta non trasparente e non supportata da motivazioni valide, che autorizza tutti i possibili dubbi sulla correttezza e sulla legittimità di quanto approvato dal solo gruppo di maggioranza”.
Così la minoranza consiliare di Spino Futura definisce la proroga al 31 ottobre prossimo, approvata venerdì dal consiglio comunale con il si della sola maggioranza, della stipula della convenzione urbanistica con Compagnia Residenze Lombarde per la costruzione di una Rsa in via Ungaretti.
“Con questa proroga che arriva dopo che il 29 aprile scorso, con votazione unanime, il consiglio comunale aveva dato avvio al procedimento di revoca della convenzione –spiega il capogruppo di Spino Futura Paolo Riccaboni - il sindaco Enzo Galbiati e la sua maggioranza fuori ogni tempo massimo poiché il procedimento avrebbe dovuto concludersi entro il 3 giugno, ovvero 30 giorni dalla notifica della comunicazione a Compagnia Residenze Lombarde srl, avvenuta in data 3 maggio, scelgono di dare nuovamente fiducia e tempo ad un interlocutore che per vent’anni non ha rispettato l’impegno assunto con Spino e gli spinesi. Durante la discussione del punto abbiamo chiesto spiegazioni senza però ottenere alcuna risposta. Ciò che sappiamo è che ancora una volta, di fronte alle constatate inadempienze della controparte, alle cospicue spese legali sostenute dal Comune e dunque dai cittadini e alla palese inconsistenza delle giustificazioni addotte, anziché tutelare l’interesse pubblico l’amministrazione propone l’ennesima proroga gratuita a unico ed esclusivo vantaggio del privato”.
Riccaboni continua ricordando: “La scelta di autorizzare la proroga da parte di Galbiati e dei suoi consiglieri è giustificata unicamente da una missiva pervenuta al Comune da Compagnia Residenze Lombarde srl, che fa sapere che l’operatore Rocca Ans ha ottenuto l’interesse del fondo svizzero Savag s.a. e che tale interesse è dimostrato da una proposta di versamento di una cauzione/penale pari soltanto a 10mila euro. Una cifra irrisoria, che oltretutto il comune dovrà restituire a Rocca Ans se l’operazione andrà a buon fine. E se l’operazione dovesse andare a buon fine, chi rimborserà al Comune le spese legali sostenute in questi anni? Nessuno. Resteranno a carico dei cittadini spinesi. Perché dovremmo fidarci di un operatore che ci ha preso in giro per 20 anni? E perché aspettare ancora a fronte di una cifra così insignificante? Ancora una volta pare che l’interesse a cui la maggioranza tenga di più sia quello del privato, certamente non quello degli spinesi”.
Riccaboni sottolinea come durante la seduta di venerdì la minoranza abbia provato a sapere qualcosa in più sugli altri interlocutori coinvolti, Rocca Ans e Savag s.a.: “Ma anche qui -dice- nessuna risposta e nessuna garanzia da parte del gruppo di maggioranza Al Servizio degli Spinesi. Nessun consigliere di maggioranza li conosce e nessuno ha saputo dirci chi sono. E allora perché dovremmo fidarci? Perché dovremmo dare un pezzo di Spino in mano a un fondo svizzero o chiunque altro senza nemmeno sapere chi sia e se ha reale interesse verso il nostro paese? Nonostante i numerosi interventi da parte nostra per provare a capirne di più, Galbiati e i suoi non sono riusciti a fornire alcuna informazione o spiegazione a supporto della loro proposta. Questa mancanza di motivazioni e chiarezza ci fa pensare che dietro questa scelta ci possa essere di tutto. Sicuramente, ancora una volta, abbiamo tristemente constatato che quest’amministrazione è al servizio di un unico e solo privato, non di certo degli spinesi”.