Soncino, 05 dicembre 2024

Questa mattina a Soncino si è dovuto aggiornare il numero delle vittime del lavoro. Un operaio di 58 anni, Giuseppe Bolognini di Pumenengo, ha perso la vita per un’incredibile fatalità: è stato centrato in pieno dal braccio meccanico di una betoniera che si era appena posizionata e stava cominciando il suo lavoro. Inutili i soccorsi, la vittima ha avuto il cranio sfondato dal tremendo impatto con il braccio meccanico.

Erano le 11 passate da qualche minuto quando nel cantiere di una casa in costruzione di via Merini si stava lavorando. Squadre di persone di varie ditte si stavano affaccendando, quando sul posto è arrivata una Beton pompa, macchina dotato di un braccio lungo anche 20 metri che serve a trasportare il cemento in punti difficilmente raggiungibili.

Prima di partire con le operazioni, il pesante camion deve ancorarsi al suol. Non a caso ai quattro lati ha delle specie di pedane che si fissano al terreno. Tutto questo per permettere l’estensione in sicurezza del lungo braccio, senza che il camion si rovesci.

Una volta fissati i quattro piedi, la persona addetta al braccio meccanico lo ha esteso per raggiungere il punto dove avrebbe dovuto scaricare il cemento, purtroppo quando ha raggiunto quasi la massima estensione, il terreno dalla parte sinistra della betoniera, cioè quelle dove si estendeva il braccio, ha ceduto, provocando la caduta a terra del braccio stesso. E purtroppo quando tutto questo accadeva nel raggio del braccio stava transitando Giuseppe Bolognini, addetto di una ditta esterna al cantiere. Il fato ha voluto che l’operaio fosse esattamente sotto al braccio e che questi lo colpisse con inaudita violenza in testa.

In molti hanno assistito alla tragedia e hanno cercato di portare soccorso alla povera vittima. Sul posto sono state fatte arrivare dapprima auto medica e ambulanza della Croce Verde di Orzinuovi. Il medico ha anche chiesto l’ausilio di un elisoccorso. Il mezzo si è alzato da Brescia, ma il suo intervento, quando è arrivato, si è rivelato inutile perché per il povero operaio non c’era nulla da fare.

Sono arrivanti anche i vigili del fuoco di Crema e una pattuglia di carabinieri di Camisano, seguiti dai tecnici del lavoro dell’Ats Val Padana per le indagini sull’incidente mortale e per controllare se tutte le disposizioni di sicurezza fosse state rispettate. Enorme lo sgomento da parte di chi stava operando in cantiere, dove il lavoro è stato sospeso.