Crema, 22 giugno 2022

Sentenza che necessita di essere letta per essere compresa, quella emessa oggi dal giudice Francesco Sora nei confronti di un uomo di 49 anni di Crema, accusato di aver investito, la sera del 2 luglio 2018, in via Mazzini un bambino di 4 anni e di essere fuggito dopo il sinistro. L'uomo è stato assolto dal reato di omissione di soccorso, ma condannato a 14 mesi di reclusione, pena sospesa, per il reato di fuga dopo l'incidente e ha avuto la patente sospesa per 18 mesi.

Davanti al giudice oggi è comparso l'imputato, difeso dall'avvocato Michele Barrilà. La vicenda vede un uomo alla guida di una Vespa bianca scendere alle 22 in contromano in via Mazzini e travolgere un bambino di 4 anni. Il vespista non si ferma e fa perdere le sue tracce, ma la mamma del bambino memorizza la targa del motorino che riferisce alla Polstrada, intervenuta con i soccorsi. Ci sono anche le telecamere di sorveglianza che hanno inquadrato la scena e la mamma del bambino investito fornisce una descrizione dell'investitore. Grazie a tutto questo il giorno successivo viene individuato il proprietario dello scooter e la Vespa è trovata parcheggiata in centro storico. Tuttavia, non ci sono segni visibili sullo scooter dell'investimento. Viste le immagini, il proprietario dello scooter viene multato per aver guidato in Ztl e contromano e la patente gli viene sospesa. Inoltre, viene denunciato per fuga dopo incidente e omissione di soccorso. Ma mentre è innegabile che la Vespa appartenga a questa persona, non si arriva a stabilire se al momento del sinistro fosse proprio lui a guidare il suo mezzo. Di qui il dibattito in aula con la richiesta finale della Pm Silvia Manfredi di condannare l'imputato a 18 mesi di reclusione per i due capi d'accusa. Al termine del dibattimento il giudice si è ritirato e poi ha comunicato la sua sentenza: l'imputato non è colpevole di omissione di soccorso, ma solo di fuga dopo incidente e per questo motivo lo condanna a 14 mesi di reclusione e gli sospende la patente per 18 mesi.

L'avvocato difensore Michele Barrilà attente di leggere la sentenza e poi proporrà ricorso in appello.


Nella foto, l'avvocato Michele Barrilà