Crema News - Pasini, rinvio a giudizio per omicidio

Crema, 13 giugno 2021

E’ arrivata l’ora della pietà e dell’estremo saluto per Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni morta all’alba di ferragosto dello scorso anno. La procura della repubblica di Cremona ha dato il via libera alla restituzione dei poveri resti della ragazza, morta mentre era in compagnia di Alessandro Pasini, 46 anni di Crema. Quest’ultimo è in carcere perché accusato di omicidio di Sabrina e della distruzione del suo cadavere, che ha bruciato con la Panda della donna. La famiglia Beccalli ha concordato con don Lorenzo Roncali, parroco di S. Bernardino di celebrare le esequie venerdì prossimo alle 15.30. L’urna con i resti di Sabrina arriverà nella chiesa parrocchiale alle 10, per permettere alle tante persone che la conoscevano di portarle l’estremo saluto. Al termine della funzione Sabrina Beccalli troverà sepoltura nel cimitero di Offanengo, accanto alla mamma. Si tratta di pochi resti, ciò che è rimasto nell'auto, dopo che il cadavere era stato scambiato per quello di un cane e mandato a Brescia perché venisse smaltito.

Da due mesi si attendeva che la procura liberasse i poveri resti e permettesse alla famiglia di programmare i funerali. Da quando il medico legale Cristina Cattaneo aveva depositato la sua perizia, poco prima di Pasqua, l’avvocato Antonino Andronico, che cura gli interessi della famiglia Beccalli, premeva per ottenere il certificato di morte della povera donna per permettere le esequie. Finalmente, ieri mattina, dalla procura è arrivato l’atteso nulla osta.

Intanto il 19 maggio la Pm Lisa Saccaro ha chiuso le indagini. L’avvocato Paolo Sperolini aveva 20 giorni per chiedere che il suo assistito Alessandro Pasini venisse interrogato o presentare nuova documentazione, prima che il Pm depositasse la richiesta di rinvio a giudizio. I venti giorni sono abbondantemente trascorsi senza che alcuna richiesta sia pervenuta e quindi nei prossimi giorni ci sarà, da parte della Saccaro, la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio volontario, distruzione di cadavere, incendio doloso con pericolo per l’incolumità pubblica e crollo di edificio. Quest’ultimo capo d’accusa origina dal fatto che Alessandro Pasini prima di lasciare l’appartamento della sua ex fidanzata, dove all’alba di ferragosto è morta Sabrina Beccalli, aveva tagliato i tubi del gas, con l’intento di far esplodere la casa, verosimilmente per cancellare ogni traccia del loro passaggio.


Nella foto, Alessandro Pasini con Sabrina Beccalli