Bagnolo Cremasco, 09 giugno 2021
Va bene che i sindaci dovrebbero essere abituati a vederne di tutti i colori (e l’avviso di garanzia a Stefania Bonaldi, primo cittadino di Crema, ne è l’esempio) ma Paolo Aiolfi, sindaco di Bagnolo, dev’essere sobbalzato dalla sedia quando oggi ha ricevuto una lettera anonima, scritta a computer con punteggiatura “rivedibile” e spedita al Comune via posta ordinaria, quindi con tanto di francobollo (inviata anche ai carabinieri della locale stazione), relativa ai cani che sporcano e alle possibili conseguenze che potranno esserci se l’amministrazione comunale non risolverà tale problema. “La situazione dei cani -recita la lettera- è ormai giunta ad un livello di insopportabilità, strade sporche di feci ed abbai continui tutte le ore del giorno e la notte. Perché dobbiamo subire tutti noi cittadini? La prego intervenga repentinamente altrimenti il suo Comune verrà alla ribalta per l’alto numero di cani avvelenati, ovunque getteremo esche, strade, cortili, aiole, ciclabili aree cani giardini pubblici sarà una strage, a tutto c’è un limite, ora basta”. “Pensavo di averne viste tante -commenta Aiolfi- ma ricevere minacce di ritorsioni su animali che non hanno colpe è proprio da criminali. La buona educazione non si può imporre ed individuare un incivile che non raccoglie gli escrementi del cane che porta a passeggio è veramente difficile. Purtroppo in tutti i Comuni ci sono persone che non raccolgono le deiezioni dei cani ed è un problema che non ha soluzione. All’anonimo autore di questa lettera, che mi auguro sia solo un mitomane, dico che se qualche animale subisce le conseguenze del suo gesto faremo di tutto per mandarlo in galera. Intanto mi sono consultato con i carabinieri della locale stazione per il da farsi”. Non più tardi di tre settimane fa dalla Prefettura è arrivata ai Comuni la richiesta di incaricare un referente per il problema dei bocconi avvelenati, che quindi è all’attenzione delle istituzioni. Il Comune di Bagnolo ha indicato un proprio agente di polizia locale.
Nelle foto, la lettera e il sindaco Paolo Aiolfi