Crema, 23 dicembre 2022
(Valentina Ricciuti) Ettore Aschedamini ieri ha depositato presso la procura di Cremona, un dossier sulla presunta contaminazione di rifiuti interrati nella cava Alberti, in un'area che interessa al parco del Serio.
Il fascicolo si è arricchito di diversi elementi e oltre ai diversi esposti depositati in questi mesi da Aschedamini, sono stati depositati video di monitoraggio a infrarossi effettuati con i droni dall’Agenzia europea dell’ambiente. Secondo quanto racconta Aschedamini, l’area venduta all’asta lo scorso anno a un privato, oltre a essere contaminata, necessita di un recupero ambientale cui avrebbe dovuto farsi carico il proprietario: “Un privato che compra un’area con degli obblighi e dei vincoli molto impegnativi dal punto di vista economico o ha delle risorse finanziarie considerevoli oppure non ha fatto bene i conti”, ribadisce Aschedamini.
A fine 2021, dopo che il privato aveva acquistato l'area, c’è stato un accordo tra l’ente Parco del serio e il nuovo proprietario per l’acquisizione di 34 ettari (su 40 totali) per 100mila euro. Un vero affare per il parco, se si pensa che l'intera area era stata aggiudicata per una cifra intorno a 250mila euro e che il nuovo proprietario ne cede al parco l'85%.
Continua Achedamini: “Chi si farà carico dei costi di demolizione e smaltimento dei fabbricati industriali che dovevano già essere abbattuti da tempo? Chi metterà in sicurezza il perimetro dell’area? Chi si farà carico dei costi di bonifica? Nei video di monitoraggio effettuati con tecnologia a infrarossi risulterebbe evidente che le condizioni idriche dei due laghetti siano critiche (densità e ossigenazione anomale e presenza di contaminanti in specifiche aree), alta concentrazione di residui di oli e presenza di sostanze tossiche fuori dalla norma, metalli pesanti e amianto. Non posso tacere, non a fronte della tanta ipocrisia e volontà di non fare venir fuori quello che c’è sotto quella montagna: un po' di terra sopra ....e via, così quello che c’è sotto non lo vede nessuno. Ma se la volontà dell’ente è quella di ridare il parco ai cittadini, forse prima occorre estirpare i problemi dalle radici. Mai vorrei che i bambini siano esposti costantemente a sostanze nocive mentre giocano nel parco.”
Ha le idee molto chiare Basilio Monaci, presidente del Parco Serio: "Per prima cosa occorre ribadire per l'ennesima volta che la proprietà della zona indicata non è del Parco, ma del privato che l'ha acquistata all'asta. Quindi chiedo con quale autorità, quanto valgono le ispezioni e chi le ha autorizzate? Se è l'iniziativa di un privato non vedo che valore possano avere, fin tanto che un giudice decida cosa fare. Infine, qualora si rilevasse che ci sono materiali pericolosi e zone inquinate, ricordo che l'onere della bonifica sta al proprietario. Comunque, noi attendiamo le decisioni del magistrato che sta disbrigando la pratic dell'acquisto, al momento completamente ferma"
Nelle foto e nel filmato, la zona interessata