Crema, 19 ottobre 2024

(Annalisa Andreini)

Ciclabile del Pellegrino e Ciclabile del Guadagnino: due facce di una stessa medaglia verso un territorio che mira a diventare sempre più turistico. 

E il food? Potrebbe diventare il volano.

L’Area omogenea cremasca sta puntando alla valorizzazione delle piste ciclabili( in termini di servizi e infrastrutture), andando anche oltre la sfera naturalistica e ambientale e cogliendo altri aspetti che possano invogliare i turisti ad avventurarsi nelle nostre terre.

Focus: ampliare la rete delle piste ciclabili verso una mobilità sempre più sostenibile e proporre una serie di progetti per ottenere finanziamenti nazionali. 

Come ha illustrato Bruno Garatti, della società partecipata ConsorzioIT, si può puntare su alcune progettualità che possono interessare diverse aree del territorio: “Stiamo studiando l’ipotesi di una pista ciclabile che colleghi tutti i comuni interessati dal film ‘Call me by your name’ di Luca Guadagnino, che attira ormai da diversi anni migliaia di turisti a Crema, Moscazzano, Pandino, Capralba( la frazione di Farinate in particolare) e altri comuni dell’Area omogenea”. 

L’idea su cui sta lavorando però è anche un’altra: “Una ciclabile dei Fontanili dell’Alto Cremasco, delle terre viscontee, della Pieve di Palazzo Pignano e della Valle d’Adda: al fine di sviluppare l’insieme della rete e rendere il territorio più attrattivo in termini di turismo, cultura, ambiente ed enogastronomia”. 


In questi luoghi infatti tante potrebbero essere le tappe gastronomiche: tortelli cremaschi, formaggi locali( con diversi caseifici), mostarda artigianale cremasca, Salame nobile cremasco, torta Bertolina e la Spongarda tipiche di Crema, e i mieli, anche bio, prodotti in loco. 


Ma c’è un’altra idea, che si sta facendo largo con particolare attenzione: la candidatura della Ciclabile del Pellegrino in occasione dell’anno giubilare 2025. Un percorso religioso, che unisce i tanti luoghi di culto del territorio. La partenza: il santuario della Beata Vergine della Misericordia e della chiesa di Santa Maria in Bressanoro di Castelleone. Poi si prosegue per il Santuario del Marziale a Ripalta Vecchia e il Santuario di Santa Maria della Croce( con la possibilità di ristoro presso la Casa del Pellegrino) e, per finire, il noto Santuario della Beata Vergine di Caravaggio, in terra bergamasca al confine con il Cremasco. Qui i punti ristoro sono molteplici con diverse proposte per tutte le esigenze e tutte le tasche. Per rimanere in tema bucolico il Podere Montizzolo, a metà strada tra Capralba e Caravaggio, con il suo agri-ristoro con piatti tipici e la agri-bottega, con prodotti unicamente del territorio, offre anche ampi spazi verdi per trascorrere l’intera giornata e grigliare all’aperto. 

Qui il progetto coinvologerebbe davvero molti comuni, alcuni dei quali spesso tagliati fuori dal discorso- turismo: Castelleone, Madignano, Crema, Pieranica, Capralba e Vailate. Il progetto prevede l’innesco di alcuni tratti ciclabili su quelli esistenti per creare un unico iter spirituale, naturalistico e...anche goloso, perché questi paesini intorno a Crema offrono diverse specialità.

A Capralba la storica Trattoria Severgnini propone da 50 anni i suoi tortelli cremaschi preparati con la ricetta della nonna mentre a Vailate il bed & breakfast Il Loto presenta degustazioni e cesti di prodotti locali e produce la famosa Torta Giuàna, secondo la storica ricetta, che sta conquistando i turisti stranieri.

“Entro la fine di ottobre- ha precisato Garatti- i comuni coinvolti saranno candidati a un bando nazionale, promosso dal Ministero del Turismo, per incentivare il cicloturismo e creare interventi volti a migliorare la fruibilità e l’accessibilità di luoghi in primo piano di culto”.