Crema, 27 dicembre 2024
Il 24 dicembre 2024 verso le ore 21:05, la Sala Operativa del Commissariato di Crema ha ricevuto una chiamata da un utente che diceva di aver udito una persona chiedere gridare aiuto ma non riusciva a capire da dove provenisse la richiesta.
Prontamente è stata inviata una Volante che, nonostante le pochissime informazioni, giunta velocemente sul posto, ha udito una flebile voce provenire dalla direzione del canale Vacchelli, che scorre nei pressi del passaggio a livello.
Gli agenti, Matteo Vetrugno e Denise Donato, facendosi guidare dalla voce, si sono precipitati sulla sponda del canale, dove hanno visto un uomo in difficoltà in acqua: l’uomo non riusciva più a mantenersi a galla e neppure a risalire, a causa della pendenza della sponda, delle poche forze rimaste gli, della bassissima temperatura esterna e per la forte corrente del canale che era pieno d’acqua.
Gli agenti, intuita la gravità della situazione, sono intervenuti immediatamente per trarre in salvo l’uomo: inizialmente hanno utilizzato una fune che aveva nel baule della volante, l’hanno agganciata attraverso un moschettone a un palo di ferro presente sul ciglio della strada e ne hanno lanciata l’altra estremità, a mo’ di cappio, verso la persona in difficoltà facendola passare attorno alla vita dell’uomo.
L’uomo, sempre più debole, rendendosi conto della situazione drammatica, ha rifiutato persino l’aiuto degli operanti.
Gli agenti, con prontezza di spirito e determinazione, hanno incitato l’uomo a resistere e a non mollare la presa, rassicurandolo che in breve tempo si sarebbe trovato in salvo.
Nel frattempo, con le radio portatili, hanno allertato il personale della sala operativa affinché attivasse velocemente sia il personale sanitario che i vigili del fuoco.
In attesa degli altri soccorsi, gli agenti, mantenendosi agganciati alla fune e creando una catena riuscivano a tirar fuori dal canale l’uomo e a metterlo sul ciglio della strada.
Una volta in salvo, hanno poi cercato di riscaldarlo con le proprie giacche e tenerlo vigile, considerato il pericolo di ipotermia a causa delle condizioni climatiche e per il tempo trascorso nell’acqua gelida.
Poco dopo è giunto il personale medico del 118 che ha provveduto a prendersi cura dell’uomo e visitare uno degli agenti che accusava dolori dovuto allo sforzo messo in atto per salvare la vita a questa persona.
La stessa agente poco dopo ha ripreso prontamente il proprio servizio e col collega, ha individuato la residenza dell’uomo e ha avvisato i parenti di quanto accaduto.