Crema, 06 luglio 2024
Sarà il 18 luglio la sentenza che metterà un punto fisso a una vicenda molto spinosa che vede sul banco degli imputati un medico libanese di 63 anni residente nella bergamasca e dall'altro cinque donne che li accusano di palpeggiamenti e molestie sessuali durante la visita per l'idoneità sul luogo del lavoro. E per queste accuse il medico è agli arresti domiciliari dal 13 marzo, mantenuto anche dopo l’interrogatorio di garanzia avvenuto due giorni più tardi. Venerdì mattina in aula nel tribunale di Cremona le parti hanno esposto le loro ragioni.
I fatti sono avvenuti a Crema il 22 e il 29 gennaio. Il medico, mai visto prima dalle nostre parti, ma che vanta una larga esperienza in campo di visite di lavoro costruita in 23 anni attività senza una macchia, si è difeso a spada tratta, affermando che quelle donne avevano di certo equivocato. Una di loro ha lamentato di essere stata toccata al seno e lui ha ribadito che era stata lei a denunciare un fastidio e che lui l'aveva visitata, tranquillizzata e poi le aveva consigliato, per sua conoscenza e per fugare eventuali dubbi che le fossero rimasti, di rivolgersi a un senologo; un'altra ha lamentato il fatto che il medico le aveva chiesto di abbassare gli slip. Lui ha ribadito che la donna aveva denunciato una protrusione del rachide e lui le aveva chiesto di abbassare leggermente le mutandine per controllare la spina dorsale nella sua interezza. Ma la donna ha anche aggiunto che gli slip erano arrivati a metà coscia.
Le cinque denuncianti, tre presenti in aula, hanno da 34 a 54 anni e sono difese dalle avvocate Simona Bracchi e Luisa Maria Sangiovanni, mentre il medico è assistito dai legali Cristina Casiraghi e Matteo Anzalone. Al termine delle audizioni il giudice ha fatto sapere che emetterà la sentenza il prossimo 18 luglio.